QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Cena in bianco, Rocca si unisce a tavola: grande festa in piazza

Eccezionale partecipazione per il principale evento del paese, dopo i Falò primaverili. I cibi? Portati da casa o dal ristorante da ciascuno

Cena in bianco dall’alto: il colpo d’occhio di piazza Garibaldi

Cena in bianco dall’alto: il colpo d’occhio di piazza Garibaldi

Forlì, 5 agosto 2024 – Mille persone in piazza Garibaldi sabato sera, tutte vestite di bianco per la ‘Cena in bianco’ e sotto un cielo di centinaia di ombrelli rovesciati in bianco, facevano pulsare all’unisono il centro storico, il cuore del paese, della cittadina della Festa del Falò. Tutta Rocca San Casciano, col sindaco Marco Valenti e signora in prima fila, si è ritrovata per una cena, per una festa, per riaffermare che quella comunità è ancora viva e crede nel suo futuro e nella sua unità.

Entrando in piazza dal Borgo di Santa Maria (l’ingresso est verso Forlì), c’erano le tavolate dei bambini e dei ragazzi, festosi, sorridenti, vivaci, tavolate di amici di scuola, dello sport e dell’associazionismo; più in là a occupare metà della piazza i giovani dai 20 ai 40-50 anni, gruppi di amici ma anche giovani che si corteggiano, che progettano il futuro, che hanno i bimbi piccoli nel passeggino o in braccio, magari nati da pochi mesi o pochi giorni. Come Aurora, la piccolina di Enrico Neri, presidente fino a poco tempo fa dell’Associazione Pro Rocca, che ha organizzato il tutto insieme a 40-50 giovani (in testa Lavinia Leoni e Luca Mini). Infine, ecco l’ultimo settore della piazza, quello di uscita dal paese a ovest verso Firenze e il tramonto, occupato dalle persone adulte, tavolate unite per famiglie, per amicizie, per quartiere, con tanti invitati (amici, parenti, conoscenti) da Forlì e da tante parti della Romagna. E inserimenti di ‘nuovi cittadini’, come gli immigrati di prima o seconda generazione. Oppure i 30-40 che sono arrivati da tutta Italia, grazie all’iniziativa ‘Cambia vita’.

Il cibo è stato un’altra prova dell’unità della comunità di Rocca, tra le culture e le generazioni: veniva portato da casa o dal ristorante dai vari gruppi. Mille persone, mille ricette, una sola anima, nonostante la provenienza dalle regioni d’Italia e del mondo.

Infine , non c’è festa senza musica e i vari dj o animatori che invogliano tutti a cantare e ballare o almeno a imitare un ballo, anche per quelli che per età o malanni sono rimasti seduti. Ecco la meraviglia, il ‘miracolo’ di una ‘Cena in bianco’: "La festa più bella di Rocca San Casciano, dopo la Festa del Falò".