
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini ha inviato ieri al Governo la richiesta per lo stato di emergenza nazionale per il territorio appenninico romagnolo colpito dal terremoto dello scorso 18 settembre. Quasi 100 milioni di euro la prima stima dei danni ad abitazioni e attività produttive e dei costi per l’assistenza alla popolazione in provincia di Forli-Cesena.
Ammontano nel dettaglio ad oltre 65 milioni di euro i danni ad abitazioni e attività produttive, cui vanno sommati 33,4 milioni per il soccorso, l’assistenza alla popolazione e gli interventi di ripristino della funzionalità e dei guasti degli edifici pubblici. Su 205 verifiche effettuate dai vigili del fuoco e dai tecnici regionali, 94 edifici sono risultati inagibili, 60 agibili e i rimanenti parzialmente o temporaneamente inagibili. Sono esclusi tutti gli interventi sui beni culturali, non ancora quantificabili, mentre continuano le verifiche.
La richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza nazionale ha la durata di 12 mesi ed "è contestuale all’individuazione delle prime risorse finanziarie necessarie all’esecuzione degli interventi più urgenti e alle attività di assistenza". I Comuni interessati sono Tredozio (il più colpito), Rocca San Casciano, Castrocaro Terme e Terre del Sole, Modigliana, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Dovadola, Galeata, Predappio, Meldola e Bertinoro per quanto riguarda il comprensorio forlivese; Brisighella e Casola Valsenio per quello ravennate; Borgo Tossignano per quello imolese.
Il 18 settembre il sisma ha infatti interessato in particolare la provincia di Forlì-Cesena, nonostante l’epicentro in comune di Marradi (in pro vincia di Firenze): la magnitudo della scossa più forte, lo ricordiamo, è stata pari a 4.9 e con una profondità stimata di 8,4 chilometri. Sono stati attivati immediatamente interventi urgenti di supporto per la rilevazione dei danni e l’assistenza alla popolazione.
L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha assicurato il proprio intervento, raccordandosi con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, le prefetture i vigili del fuoco – per gli interventi di soccorso tecnico urgente – e gli enti locali coinvolti, in collaborazione coi volontari della stessa Protezione civile del Coordinamento provinciale di Forlì-Cesena e dei gruppi comunali.
Numerose le realtà allestite per l’assistenza alla popolazione sul territorio. Ad esempio Tredozio era stato organizzato subito un centro di accoglienza coperta nel palazzetto dello sport, in grado di ospitare 100 persone (con brandine e coperte), nonché un altro centro di accoglienza coperta, all’interno del campeggio comunale ‘Le Volte’, con 5060 posti disponibili, una mensa con tensostruttura della Pro loco e una cucina mobile della Protezione civile. Infine, sono state allestite 9 tende (prima nel centro di accoglienza, ora trasferite nel palazzetto dello sport) per consentire l’attività scolastica in via provvisoria. A Modigliana è stato allestito un centro di accoglienza coperta con 100 posti all’interno di una tensostruttura (centro tennis); a Castrocaro Terme e Terra del Sole è stato reso disponibile un centro di accoglienza coperto.