Condanna a metà Conscoop: dirigenti colpevoli di corruzione Assolti dagli altri reati

Due anni di reclusione per Mauro Pasolini e Flavio Aldini ex presidente ed ex dirigente della grande coop romagnola. I due scagionati dalle accuse di turbativa d’asta ed estorsione.

Condanna a metà  Conscoop: dirigenti  colpevoli di corruzione  Assolti dagli altri reati
Condanna a metà Conscoop: dirigenti colpevoli di corruzione Assolti dagli altri reati

Condanna a metà per Mauro Pasolini e Flavio Aldini, rispettivamente ex presidente ed ex dirigente di Conscoop, una delle più importanti coop della Romagna (con oltre 100 associate e svariati milioni di euro di fatturato).

Per entrambi, due anni di reclusione (pena sospesa) per corruzione, per una tangente a un funzionario ministeriale. Pasolini e Aldini erano accusati anche di estorsione e turbativa d’asta, reati per i quali sono stati assolti. I due erano finiti a processo per avere messo in piedi "una rete di contatti illeciti per appropriarsi gli appalti più remunerativi nel settore della distribuzione dell’energia" nei territori di Salerno e Napoli.

Assolti poi Claudio Di Macco, libero professionista intermediario, e Antonio Ferraro, ex amministratore di una società di Salerno, accusati per il solo reato di turbativa d’asta.

Così ha stabilito il tribunale collegiale di Forlì, presieduto da Ilaria Rosati (a latere Marco De Leva ed Elisabetta Giorgi). Il pubblico ministero Susanna Leonarduzzi aveva chiesto sempre ieri – in un’udienza fiume andata avanti dalle 10 del mattino alle otto di sera –, 6 anni e mezzo per Pasolini, e Aldini Aldini e Pasolini, un anno e 4 mesi per Di Macco e Ferraro.

Il caso esplode nel novembre 2018, con gli arresti di Pasolini (ai domiciliari) e Aldini (in carcere). In manette finisce anche Giuseppe Caligione, romano, funzionario del ministero dello Sviluppo economico (ora in pensione). All’epoca responsabile del programma di costruzione del gas metano nel Mezzogiorno, Caligione era accusato di avere intascato una tangente di 25mila euro dai vertici di Conscoop, per autorizzare una proroga a favore della coop associata Terzigno Gas srl, nel 2016, per la progettazione, la costruzione e la gestione del sistema di distribuzione del metano a Terzigno, nel Napoletano.

Caligione alla fine ha patteggiato una pena per corruzione a un

anno e dieci mesi, con restituzione del maltolto. Pena passata in giudicato e che è diventata la prova d’accusa dirimente per la condanna di ieri a Pasolini e Aldini.

Difesi dagli avvocati Mario Di Giovanni e Nicola Mazzacuva, Pasolini e Aldini hanno sempre negato ogni accusa, compresa la tangente a Caligione. "Non c’è mai stata traccia di questa dazione di denaro", aveva sottolineato l’avvocato Mazzacuva nell’arringa di ieri. "Così non c’è mai stata alcuna evidenza di minacce o estorsioni", aveva rimarcato l’altro difensore dei due imputati, Mario Di Giovanni, trattando il capo d’imputazione che vedeva come parte offesa Lino Foschi, ingegnere romagnolo che per anni ha lavorato per conto di Conscoop. Tra i principali testi d’accusa della trama, è spiccata Ariana Bocchini, ex sindaco di Bertinoro, nonché ex dirigente di Conscoop.

Una volta lette le motivazioni della sentenza, la procura potrà ricorrere in Appello.

Maurizio Burnacci