
La richiesta del sindaco di Cesena Enzo Lattuca su Cesena co-capoluogo è "comprensibile", ma la vera soluzione è "la Città Romagna Metropolitana". Confindustria Romagna si inserisce nel dibattito sollevato la scorsa settimana dal primo cittadino cesenate e caldeggia una proposta già avanzata da altre associazioni.
La proposta di Lattuca "rimedia a una oggettiva stortura che, nelle province con denominazione plurima, non solo Forlì-Cesena ma anche Pesaro-Urbino e Massa-Carrara, assegna alla città sopravvenuta poco più che un diritto di tribuna: la sigla sulle targhe sino a quando ci è stata, il nome nella denominazione della provincia, non molto altro", sostiene l’associazione datoriale.
"Dopo la riforma Delrio però il ruolo delle province è stato enormemente svuotato, essendo state individuate quale emblema di ’ente inutile’ da sopprimere – prosegue Confindustria Romagna – . Fortunatamente però negli ultimi tempi si è tornati a rendersi conto dell’utilità di un ente intermedio tra i Comuni e la Regione e sta ripartendo il dibattito".
L’auspicio formulato è che la proposta "del sindaco Lattuca non esaurisca la sua spinta con le ferie agostane ma riesca invece ad avere la forza di andare oltre sfidando le forze politiche e sociali di questo territorio a confrontarsi su quella che riteniamo essere l’unica vera soluzione per garantire alla Romagna le condizioni per competere ad armi pari in Italia, in Europa e nel mondo: l’istituzione di una realtà amministrativa unitaria delle 3 attuali province, la Città Romagna Metropolitana, dotata di tutti i poteri per governare unitariamente un territorio così importante per il Paese".
L’associazione degli industriali auspica in conclusione che "intorno a questa idea di Città Romagna Metropolitana, fortemente ancorata alla Regione Emilia-Romagna, si ritrovi il maggior numero possibile di consensi tra le forze politiche e sociali del territorio".