
Maria Grazia Reggiani, presidente dell’organizzazione di volontariato
Forlì, 5 marzo 2025 – Il parco urbano Franco Agosto, pur così gravemente sfregiato dall’alluvione del 2023, è per molti forlivesi un vanto, e per i forestieri una tappa nella visita alla città.

Ma un patrimonio di tale valore porta con sé anche problematiche e controversie, come quelle in questi anni sulla presenza dei molti ‘abitanti’ del parco: principalmente i conigli, ma anche le nutrie e i germani del laghetto.
Il Carlino ha spesso raccolto pareri sul tema, ma forse non tutti sono a conoscenza del lavoro dell’associazione di volontariato ‘La piccola tana di Forlì’, che si occupa proprio della gestione e salute degli animali del parco Franco Agosto.

È Maria Grazia Reggiani, presidente dell’associazione, a raccontare la nascita de ‘La piccola tana’: "I conigli sono presenti nel parco dalla sua apertura, nel 1994. Per noi l’evento scatenante è avvenuto nel 2017, quando la precedente amministrazione comunale ha provveduto a una sorta di ‘mattanza’: con la motivazione della presenza tra gli animali del virus della mixomatosi hanno chiuso il parco per una settimana e vi hanno fatto eliminare quasi tutti i conigli. Quest’episodio ci era valso in giro la denominazione di parco degli orrori – ricorda Maria Grazia –. Poi l’associazione animalista Made in Bunny si è messa in contatto con la nuova giunta per firmare un patto di collaborazione, e dall’unione di alcuni volontari forlivesi è nata ‘La piccola tana’: il primo giro nel parco è stato il 5 ottobre 2020, l’anno successivo abbiamo aperto le pagine Facebook e Instagram e poi siamo diventati a tutti gli effetti associazione e Odv, subentrando nel patto col Comune. All’inizio eravamo pochissimi e acerbi; seguivamo corsi online per capire come prenderci cura degli animali”.
Adesso, dopo quasi cinque anni di vita, ‘La piccola tana’ conta molti volontari, dai bambini ai 70 anni di età. «In particolare – dice Maria Grazia, – ci sorprende notare la numerosa presenza di studenti universitari, tra cui diversi stranieri venuti qui per l’Erasmus. Abbiamo avuto una ragazza ucraina accolta in Romagna per scappare dalla guerra, che venendo al parco aveva un contatto con la natura importante".
E i volontari sono presenti in varie attività: "Quella principale è l’alimentazione degli animali, che si svolge tutti i giorni, in qualsiasi stagione, evento climatico o festività e consiste nel fare il giro di tutto il parco, controllare gli animali e portare la verdura che generosamente ci offrono il Mercato coperto, il negozio di ortofrutta di Isabella Michetti, l’azienda agricola Godoli, il negozio Le delizie e il Conad di Bussecchio”.
E c’è un’altra importante attività. "Una volta a settimana facciamo un turno di ‘catture’, dove prendiamo una ventina di conigli con le gabbie trappola e li portiamo alla Clinica Veterinaria Schiavonia, con cui abbiamo una convenzione, per farli vaccinare e sterilizzare. Poi vengono liberati nella zona in cui sono stati prelevati”, mantenendone l’importante e simpatica presenza ma senza che la loro popolazione cresca a dismisura.
Ma il lavoro de ’La piccola tana’ non si ferma qui: "Con il tempo è nata la voglia di comunicare, specialmente ai bambini, il nostro amore per gli animali: siamo presenti nel catalogo del Comune Mause con il nostro corso che facciamo gratuitamente presso le scuole che ci scelgono – prosegue Maria Grazia –. Lo strutturiamo con due ore di attività didattica divertente in aula sugli animali, più il giro del parco di alimentazione. Facciamo anche dei laboratori di fai da te per i più piccoli alle biblioteche di Meldola e Castrocaro”.
Non solo alimentazione: durante il giro i volontari devono stare in allerta per individuare gli eventuali conigli abbandonati da privati, fenomeno ormai diventato strutturato e abituale. «Purtroppo la vendita degli animali non è tutelata: chiunque può venderne uno e chiunque lo può acquistare, spesso non sapendo a cosa va incontro. In questa zona, specialmente alle fiere degli animali, ci sono grossi acquisti di conigli che poi nell’arco di pochi mesi vengono abbandonati, sia per il dispendio economico sia per la gestione impegnativa che richiedono. Ma abbandonare un coniglio cresciuto in ambiente domestico, anche se al parco, non è liberarlo: è condannarlo a morte certa, perché non sanno sopravvivere autonomamente, né procurarsi del cibo".
Una volta recuperati gli abbandoni, i conigli diventano automaticamente di proprietà del sindaco, che ha dato all’associazione la delega per occuparsene: "Mettiamo in adozione anche i conigli autoctoni del parco, che però per qualche malattia o necessità fisica hanno bisogno di una famiglia che li curi: spesso gli animali del parco vengono attaccati dai cani lasciati liberi dai padroni nell’area, subendo gravi danni e anche disabilità permanenti”.
Maria Grazia ha un’opinione netta in merito alla gestione dei conigli: "Il mio sogno è un parco con pochi animali che vanno verso il loro fine vita in maniera naturale, senza che le femmine abbiano ognuna quattro parti l’anno, o muoiano di malattia, ma con una vita serena. È quello che noi cerchiamo di fare sterilizzandoli e vaccinandoli, misure che sono davvero effettive nel ridurne le crescita e tutelarli. Ci piacerebbe però che più forlivesi apprezzassero quello che hanno e lo valorizzassero, perché il problema è che chi viene da fuori ci fa i complimenti per il parco e per gli animali, mentre chi vive a Forlì si lamenta per quattro escrementi”.