Coop denuncia la Cri. Taras all’attacco:: "Come sono stati spesi i fondi per i profughi?"

Altri guai per il comitato forlivese della Croce Rossa, commissariato dopo le dimissioni della presidentessa eletta in giugno. La società: "Si faccia luce sulla gestione del Centro di accoglienza straordinaria".

Coop denuncia la Cri. Taras all’attacco:: "Come sono stati spesi i fondi per i profughi?"

Altri guai per il comitato forlivese della Croce Rossa, commissariato dopo le dimissioni della presidentessa eletta in giugno. La società: "Si faccia luce sulla gestione del Centro di accoglienza straordinaria".

Sui profughi di guerra sarà battaglia legale tra la Croce Rossa di Forlì e la coop Taras, che ha infatti presentato una querela contro il comitato forlivese Cri: "Chiediamo che si faccia luce sull’utilizzo da parte di Cri-Comitato di Forlì del denaro pubblico erogatogli dalla prefettura e vincolato alla gestione dei Cas, cui le strutture messe a disposizione da Taras sono state adibiti".

La prospettiva della sfida in tribunale arriva dopo le accuse che la Taras aveva mosso a Cri a fine giugno sulla gestione di due strutture (in via Lughese un’abitazione, e in via via Fontanelle l’hotel Paradise Airport) all’interno delle quali sono ospitati 150 profughi di guerra, in qualità di Cas (Centri di accoglienza straordinaria), aree create al fine di sopperire alla mancanza di posti negli edifici ordinari di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti.

"La denuncia – informano i vertici della coop Taras – è inoltre finalizzata a far luce sulla gestione dei Cas da parte del predetto Comitato e sul rispetto da parte di quest’ultima degli impegni assunti con l’aggiudicazione del bando indetto dalla prefettura".

Taras un paio di mesi fa accusò apertamente la Croce Rossa di Forlì di ospitare i profughi "in un numero molto superiore a quello contrattualmente pattuito", per di più affidati "fino a qualche mese fa a una sola persona". Situazione all’origine del degrado in cui oggi versano gli immobili: "Vistosi e ingenti i danni". I profughi – imputava la Taras coop – "si trovano in stato di abbandono, costretti ad alloggiare in condizioni igienico sanitarie a dir poco precarie". A supporto di queste di chiarazioni, Taras allegò anche testimonianze fotografiche. Gli ospiti per settimane sarebbero inoltre rimasti "privi di acqua calda, senza servizio di pulizia e dei beni fondamentali", forniti allora dalla Odv Paradise.

Adesso arriva la denuncia. Che trova peraltro la Cri di Forlì in uno stato di debolezza: un mese fa circa la neo presidente Giuliana Biondi (eletta a giugno, prima donna in 150 anni di storia) si dimise dalla carica, decisione che fece scattare l’immediato commissariamento. Il comando passò quindi al commissario Massimo Cavallone. Una crisi dovuta anche alle difficoltà economiche innescate dalla ristrutturazione della sede di viale Roma: un intervento che col passare del tempo si sarebbe rivelato troppo oneroso (negli ultimi anni c’è stato un incremento dei costi in edilizia, per i bonus e i rincari delle materie prime a seguito della guerra in Ucraina). Successivamente si è registrato lo sfratto della Cri da via Mellini, in un immobile di proprietà della stessa Taras, a pochi metri da quella in ristrutturazione: uno sfrato che sarebbe stato legato alla mancata corresponsione del canone di locazione. Ora gli associati in servizio al 118, privi di una sede, hanno trovato alloggio provvisorio nella sede dei vigili del fuoco di viale Roma. E la tegola della denuncia non fa altro che aggravare la già pesantissima situazione della Cri di Forlì.