QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Dc, Vietina coordinatrice regionale: "Sono sempre stata al centro"

La sindaca di Tredozio: "Squadra compatta. Impegnativo, ma non escludo un terzo mandato" .

Dc, Vietina coordinatrice regionale: "Sono sempre stata al centro"

La sindaca di Tredozio, Simona Vietina, da ieri è anche il coordinatore regionale della Democrazia Cristiana per l’Emilia Romagna. Alla presentazione a Bologna c’era anche il vice coordinatore Giorgio Cavazzoli di Carpi e da remoto è intervenuta la parlamentare europea Francesca Donato, mentre nella squadra dei nove coordinatori provinciali figurano Daniele La Bruna per Forlì-Cesena e Mauro Bertolino per Ravenna, chiamati dalla stessa Vietina "a radicare il movimento politico sul territorio, in vista delle prossime sfide elettorali".

Dal congresso nazionale dello scorso maggio a Roma è stato eletto segretario nazionale Totò Cuffaro, già senatore dell’Udc e governatore della Sicilia dal 2001 al 2008, e presidente del partito Renato Grassi. L’intricata questione degli eredi del simbolo e nome della Dc, Simona Vietina la spiega così: "Noi abbiamo la denominazione, Cesa e De Poli dell’Udc il simbolo per usucapione. Stiamo già dialogando per costruire un solo partito per arrivare insieme e forti alle elezioni europee e comunali della prossima primavera e alle regionali del 2025". E le diatribe giuridiche con Gianfranco Rotondi che si ritiene il rappresentante legale della denominazione? Decideranno i tribunali.

Onorevole Vietina, perché è approdata alla Dc, dopo essere stata eletta nella scorsa legislatura deputata per Forza Italia, passata poi al gruppo Misto e a Coraggio Italia di Brugnaro e Toti?

"Perché sono sempre stata al centro, che è la moderazione e la mediazione, il governo della governabilità e non della pancia. Il mio desiderio, come quello di tanti altri, è quello di riunire intorno al nostro partito tutte le energie che oggi sono inespresse, inascoltate, deluse e lontane da una politica buona, quella che ascolta tutte le istanze e tutti i punti di vista, ma che ha poi capacità di condensarli, sintetizzarli, per dare origine ad una forza rassicurante, gentile ma anche propositiva e positiva, in grado di portare a risultati nell’interesse della collettività e del Paese".

La Dc di Cuffaro è anche la Dc di De Gasperi, Sturzo e Moro?

"Di Dc ce n’è una sola, il partito del centro e che sta al centro. Noi siamo centristi, siamo democratici e siamo cristiani, anche in politica".

Qual è il vostro obiettivo?

"Far nascere un partito che garantisca la governabilità, attraverso la mediazione, la concretezza e l’impegno nei territori. La squadra dei coordinatori provinciali è compatta, pronta a lavorare sul territorio emiliano romagnolo, che ha risposto fin dal primo momento con entusiasmo, riconoscendosi in valori sani, giusti, corretti, moderati, popolari, europei. Questa squadra di coordinatori provinciali è già impaziente di iniziare il lavoro di radicamento in Regione, dove ci aspettano le sfide delle elezioni europee, e poi in tante amministrazioni comunali e più avanti anche in Regione".

Con questo nuovo incarico regionale, si ricandiderà fra sei mesi per il terzo mandato come sindaco di Tredozio?

"Se i cittadini me lo chiederanno, potrei anche accettare, perché Tredozio si trova di fronte a tante sfide da affrontare, fra cui la ricostruzione dopo l’alluvione e il terremoto, la ripartenza del turismo, la lotta allo spopolamento. Se non trovassi un successore disponibile a dare tempo, impegno, abnegazione, esperienza, dialogo e lavoro duro, non lascerei il mio comune in balia delle onde".

Come affronterà il doppio incarico?

"Facendo tutto il possibile per riportare le persone a credere nella politica e a fare politica, che è il motore del cambiamento e del territorio".

Il suo sogno?

"Impegnarmi in campo civico e politico a Tredozio, in Emilia Romagna e altrove".