
"Sabato 13 maggio avevo accolto in un clima di festa otto turisti scozzesi e quattro ragazzi tedeschi. Tutto faceva presagire una bella inaugurazione della stagione turistica 2023. Poi la domenica incomincia non a piovere, ma a diluviare".
E’ l’inizio del drammatico racconto di Maria Teresa Vespignani Boselli, titolare di Agriville La Collina sulle colline di Tredozio, struttura turistica colpita, come tante altre dall’ondata di maltempo e dalle devastanti conseguenze sul territorio appenninico, oltre che cittadino.
"Il lunedì, mentre arriva una coppia inglese, la pioggia si trasforma in uragano – continua l’imprenditrice –. Il martedì mattina i 2 inglesi e i 4 tedeschi bussano alla porta della villa, bagnati da capo a piedi, infreddoliti e terrorizzati dal rumore della frana della vicina strada e in fuga da un fiume di fango. Decido di ospitarli in casa mia, dove sono rimasti ospiti graditi (anzi, amici) fino a domenica 21 maggio, quando, grazie agli elicotteri della Protezione civile, hanno potuto raggiungere da Tredozio l’aeroporto di Forlì".
Nonostante frane, interruzione di corrente elettrica e telefoni muti "non mi sono mai sentita abbandonata dalle istituzioni, – commenta la Vespignani Boselli – fra cui la sindaca Simona Vietina, i carabinieri, i vigili del fuoco e la Protezione civile con gli elicotteri. Ringrazio tutti, autorità e volontari".
Signora Vespignani Boselli, nonostante la sua tenuta sembri bombardata da frane, alcune strade poderali non esistano più e tutti i disagi, la stagione turistica appare compromessa. Avete molte prenotazioni annullate?
"Le prenotazioni di maggio sono tutte saltate, tranne 7 inglesi che sono arrivati dopo il disastro e resteranno una settimana".
Come ha fatto a convincerli?
"Sono clienti e conoscono la bellezza delle case vacanze e del territorio. Ho assicurato loro che sarebbero arrivati attraverso la riapertura delle strade".
Oltre ai danni strutturali per frane a strade, terreni e boschi delle sei agriville con 40 posti letto, riesce a quantificare i danni materiali per le disdette?
"Oltre ai mancati introiti per le disdette, devo restituire anche le caparre. Di sicuro si tratta di una cifra che potrebbe oscillare da 10 a 20mila euro. E chi può calcolare i danni dovuti alle immagini, che stanno facendo il giro del mondo di una Romagna così ferita al cuore del turismo?".
Le prenotazioni di giugno e luglio?
"Più che disdette, molti clienti scrivono via mail o telefonano per chiedere informazioni"
E lei che cosa risponde?
"Che qui tutto sta tornando velocemente alla normalità. Che si arriva con la strada riaperta da Faenza a Tredozio e che i servizi, come acqua, luce, telefoni e internet, stanno tornando alla normalità".
Come vede nella prospettiva estiva la stagione 2023, che era partita cosi promettente?
"Spero che la ripresa sia subito buona dalle prossime settimane e possa lavorare fino alla fine di ottobre, con i corsi di cucina, che piacciono tanto agli stranieri".
Quinto Cappelli