
Da sinistra, l’esperto di materie sanitarie ed ex dirigente Fosco Foglietta e il nuovo direttore del distretto ospedaliero di Forlì Francesco Sintoni (Frasca)
Mercoledì sera a Palazzo Albicini è stato presentato il libro ‘La frontiera avanzata della sanità digitale’ (Maggioli Editore) con gli interventi di Fosco Foglietta, uno degli autori e già direttore generale dell’Ausl di Bologna e Ferrara dal 1998 al 2010, e di Francesco Sintoni, responsabile del presidio ospedaliero e del distretto forlivese. Il manuale illustra il processo di digitalizzazione della sanità italiana mostrando le tappe dell’evoluzione e analizzando i benefici e i rischi nell’impiego di nuove tecnologie.
"Con la pandemia c’è stata un’accelerazione significativa degli strumenti digitali anche nel campo della sanità: dal Fascicolo Sanitario Elettronico, all’uso della telemedicina, fino all’intelligenza artificiale". Il volume, scritto a quattro mani con Carlo Descovich e Gianluca Mazzini, presenta anche sei casi studio virtuosi messi in campo dall’Ausl di Bologna: "In particolare si tratta di televisita geriatrica, telereumatologia, teleconsulto interdisciplinare, colloquio virtuale oculistico, teleriabilitazione e monitoraggio della terapia anticoagulante a domicilio. Questi sono esempi che possono essere replicati anche in altre realtà – continua Foglietta – e utili per raggiungere i malati, soprattutto anziani, che vivono in zone collinari e che faticano a raggiungere il presidio ospedaliero. Non solo, permettono di abbattere le lunghe liste d’attesa per visite specialistiche e abbattere i costi".
La diffusione di questi strumenti digitali sta via via prendendo piede in tutto il territorio nonostante alcune resistenze da parte di alcuni operatori sanitari e di cittadini: "Volenti o nolenti la rivoluzione digitale ci sarà: dobbiamo cercare di essere protagonisti di questo cambiamento – spiega Sintoni –. In Romagna, abbiamo già avviato servizi di telecardiologia – i dati registrati durante un elettrocardiogramma vengono inviati e refertati da remoto da uno specialista – in 172 farmacie, in circa il 50% del territorio. Inoltre, abbiamo distribuito mille dispositivi per il telemonitoraggio di alcuni parametri come pressione e glicemia ai pazienti pluripatologici".
La criticità più significativa resta quella di rispondere ai bisogni più strettamente assistenziale dei malati, una competenza che sta al confine tra l’ambito sociale e quello sanitario: "I caregiver – conclude Foglietta – dovranno essere sempre più formati sull’utilizzo della tecnologia. A Forlì stiamo lavorando per creare una rete attorno all’anziano fragile formata da tutti gli interlocutori coinvolti del territorio".
Valentina Paiano