E un bar cambia orario "Tanti i clienti musulmani"

Digiuno fino a sera: il ‘Barracuda’ di Civitella chiude al pomeriggio e poi riapre

E un bar cambia orario  "Tanti i clienti musulmani"

E un bar cambia orario "Tanti i clienti musulmani"

Il Ramadan è in svolgimento e in val Bidente il bar Barracuda Young di Civitella, in piazza Matteotti, modifica gli orari di apertura. Nel mese sacro del digiuno dedicato a preghiera, meditazione e autodisciplina in cui i musulmani praticanti adulti e sani non possono mangiare, bere, fumare e praticar sesso dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, il gestore del noto locale, Cristiano Zambelli, modifica in parte gli orari per venire incontro alle esigenze della numerosa clientela islamica.

"Non capisco dove stia il problema. Sono quattro anni – commenta Zambelli – che durante il Ramadan modifico gli orari chiudendo qualche ora in più al pomeriggio. Gli stranieri, soprattutto i musulmani, rappresentano una voce importante per il mio locale insieme naturalmente agli italiani. Il mio, con il Bar Dozza e quello di San Colombano a Meldola, non ha il giorno libero. Siamo aperti sette giorni su sette e approfitto di questo periodo per riposarmi qualche ora in più il pomeriggio dando respiro anche ai dipendenti".

Zambelli quindi specifica: "Apriamo alle 6 del mattino fino alle 14, poi riapriamo alle 18.30 e lavoriamo fino alle 24. Nulla di strano visto che nel settore degli esercizi pubblici e della ristorazione, in particolare dopo il Covid – aggiunge – e con le bollette che sono schizzate in alto, molti locali aprono solo nei fine settimana e cambiano spesso gli orari". Difficile dare torto a Zambelli visto che, ad esempio, al martedì da Cusercoli a Santa Sofia i ristoranti aperti a pranzo si contano sulle dita delle mani.

Il Barracuda era anche balzato a fine anno agli onori della cronaca per la presenza di tanti musulmani che nei Mondiali di calcio hanno tifato per il Marocco, inaspettatamente giunto alle semifinali. Del resto gli stranieri rappresentano una fetta significativa della popolazione dei tre comuni altobidentini (1.600), con una percentuale che varia dal 15 al 23%. La comunità musulmana è ben inserita nel tessuto sociale dei tre comuni e non si sono mai registrati episodi rilevanti di scontro.

Gli stranieri provenienti dal Marocco sono quelli più numerosi e nei tre comuni raggiungono oltre 550 unità, ai quali vanno aggiunti circa 150 senegalesi e nigeriani, sempre di religione musulmana, senza dimenticare 250 tra albanesi e macedoni che solo in parte seguono però i dettami dell’Islam.

"Ho da sempre instaurato buoni rapporti con la comunità musulmana – conclude Zambelli -. Sono clienti affezionati e salvo qualche screzio normale in un locale pubblico non ci sono mai stati incidenti di rilievo o risse. La maggior parte lavora nello stabilimento della Del Campo del Gruppo Avi.Coop di Amadori e hanno messo su famiglia. Diversi sono nati in Italia, frequentano le nostre scuole e pian piano l’integrazione sta dando risultati. Manca loro solo uno spazio pubblico per la preghiera del venerdì e durante il Ramadan".

Oscar Bandini