Emergenza meteo, siamo bravi ma ci servono aiuti

Emergenza meteo, siamo bravi ma ci servono aiuti

Emergenza meteo, siamo bravi ma ci servono aiuti

Caro Riccardo, "non lasciateci soli" è il titolo di prima pagina del Carlino di giovedì 18 maggio, sull’edizione Romagna che comprendeva la cronaca di Forlì. Vero, la nostra città e quelle vicine non sono le prime a lanciare idealmente questo appello. Ma è tanto più necessario farlo: siamo considerati una terra dove ci si organizza in fretta, dove la gente è tenace e intraprendente, abituata a rimboccarsi le maniche, con un forte senso civico che mobilita migliaia di volontari. Se lei vede una costante nei ritardi nazionali, c’è – ed è evidente – un’altra costante nel cuore della nostra terra. Che si sostanzia anche nelle donazioni di aziende grandi e piccole, compresi anche negozietti che danno il loro aiuto. Da un lato non si può restare in attesa della manna governativa dal cielo, dall’altro lato è ovvio che nessun comune può fronteggiare una simile catastrofe. E pensi non solo a Forlì ma anche a quelli più piccoli, dove i disagi sono perfino maggiori che in città e questo ormai da tre settimane, visto che l’incubo è cominciato il 2 maggio. Per cui sì: con l’orgoglio di essere bravi e di fare tutto ciò che è possibile, dobbiamo dire "non lasciateci soli". Nell’emergenza c’è una forma di solidarietà tangibile che è l’arrivo delle Protezioni civili di altre parti d’Italia. Poi arriverà il momento della ricostruzione e lì dovranno arrivare fondi e aiuti concreti.