Emergenza San Benedetto "Sos medicine e viabilità"

Dal paese isolato il racconto dei proprietari dell’albergo ristorante Acquacheta

Emergenza San Benedetto  "Sos medicine e viabilità"

Emergenza San Benedetto "Sos medicine e viabilità"

"La priorità in un paese isolato come San Benedetto in Alpe sono le medicine e ovviamente la viabilità". Lo dicono Maria Valtancoli e il figlio Niccolò Russo, titolari dell’albergo ristorante Acquacheta di San Benedetto in Alpe, l’ultimo paese della valle del Montone, da giorni isolato a causa delle frane che hanno bloccato tutte le strade in uscita: la Ss67 con due frane a valle verso Bocconi e Portico e a monte verso il Muraglione, nonché una sulla strada provinciale 55 per Marradi, a circa 3 chilometri dal paese, in località Ca’ della Via.

Maria Valtancoli e Niccolò Russo, spieghiamo appunto le priorità nel vostro isolamento.

"Le medicine perché la maggioranza della popolazione qui è formata da anziani. E la viabilità per ovvi motivi. Se qualcuno sta male? E’ vero che potrebbe venire l’elicottero. Ma se l’urgenza si verifica di notte?"

Le frane circondano il paese. Com’è la situazione?

"La Ss67 è interrotta a valle in due punti a circa 3 chilometri dal paese, a Prato Bovi (Rio del Lago) e al Crocino; a monte verso il Muraglione agli Spugnacci, dove però cede la strada che rischia di scivolare nel fiume; verso Marradi si è staccata la grossa frana di Ca’ della Via".

Quest’ultima è la più pericolosa per il paese?

"Si tratta di una frana con un fronte di circa 200 metri che è scivolata da sopra la strada provinciale, fino al sottostante torrente della Brenzica distante circa 100 metri. I tecnici dell’Arpae hanno effettuato un sopralluogo. Speriamo che non sia pericoloso il lago che ha formato quel tappo".

Perché può essere pericoloso?

"Se partisse tutto d’un colpo, potrebbe creare un piccolo Vajont, un’esondazione appunto pericolosa per il nostro paese".

Negli ultimi giorni si è mossa anche altra frana.

"Una grossa frana in località Caprile, sopra la parte est del paese, che per ora ha travolto capannoni e altre costruzioni, costringendo purtroppo una quindicina di persone all’evacuazione, presso il maneggio Rio Destro".

Per i rifornimenti?

"Per ora abbiamo le scorte, ma nei prossimo giorni avremo anche questi problemi. Giovedì siamo rimasti senza pane. Ma venerdì il fornaio l’ha fatto. Se volessimo andare a prenderlo a San Godenzo, il primo paese toscano oltre il Muraglione, il fornaio si è detto disponibile a farcelo. Ma finora siamo bloccati dalla frana degli Spugnacci. Un interrogativo grosso sarà quindi come fare in futuro, se la strada non verrà riaperta".

Senza parlare del problema economico.

"Siamo un paese che vive sui visitatori. Che ne sarà della stagione turistica, alle porte dell’estate?".

Quinto Cappelli