Forlì, 7 agosto 2023 – Tredici giorni senza risposte. Un’attesa troppo lunga per i genitori di Erika Bravi, la 45enne di Forlì scomparsa a Marsiglia il 25 luglio. I coniugi Rita Ciafardini e Zelio Bravi hanno incaricato un investigatore privato, tramite l’organizzazione di volontariato ‘Comitato scientifico ricerca scomparsi’, che si è recato in Francia per indagare sulla scomparsa della donna. Un mistero che non sembra risolversi in fretta.
Rita Ciafardini, quando avete sentito l’ultima volta Erika?
"Erika mi ha chiamato al telefono alle 14.30 del 25 luglio. Mi ha detto che un’ora dopo doveva incontrare il figlio 18enne per andare a vedere un appartamento dove trasferirsi. Ma a quell’appuntamento non si è mai presentata. L’ex marito di Erika, originario del Marocco, non le pagava gli alimenti e lei doveva mantenere i due figli, di 12 e 18 anni, con il suo lavoro. Non ce la faceva più, e recentemente aveva ricevuto anche lo sfratto dalla sua abitazione a Marsiglia, nel terzo dipartimento Bouches du Rhone".
Come le è sembrata quel giorno Erika al telefono?
"Era stanca, come al solito, ma non ha lasciato intendere nulla di drammatico. Ultimamente non ce la faceva più a lavorare, e si era presa un momento di pausa dal ristorante in cui prestava servizio. Ci raccontava ogni giorno i suoi sacrifici continui, e noi le dicevamo che l’avremmo aiutata, che tutto si sarebbe risolto".
Cosa pensate le sia successo?
"Non lo so, voglio solo pensare di poterla riabbracciare il più presto possibile. Doveva rientrare a Forlì a giorni, per passare un po’ di tempo con noi assieme ai suoi figli, e invece ora i ragazzi sono partiti per il Marocco con il padre. Con mio nipote più grande ci siamo sentiti al telefono, e anche se non mi dice niente, riconosco la preoccupazione nella sua voce".
L’ex marito aveva già organizzato il viaggio in Marocco prima della scomparsa di Erika?
"Sì. Però mi chiedo: come si fa a partire quattro giorni dopo che è scomparsa la madre dei tuoi figli? Il loro matrimonio era finito un anno fa. Mia figlia ci aveva detto che una volta lui l’aveva picchiata e da quel giorno la convivenza era diventata impossibile".
Avete più provato a mettervi in contatto con lei?
"Proviamo a chiamarla ogni giorno, ma il telefono continua a essere staccato dalla mattina del 26 luglio. Il giorno della scomparsa le abbiamo mandato diversi messaggi, ma non ha mai risposto".
Come si stanno muovendo le ricerche?
"È stata allertata la polizia francese e abbiamo denunciato la sua scomparsa anche a Forlì. L’associazione a cui ci siamo rivolti, il ‘Comitato scientifico ricerca scomparsi’, ha contattato anche il Consolato italiano di Marsiglia, e ha assunto un investigatore che si sta muovendo nel territorio francese. Sta contattando tutte le persone che conoscevano mia figlia, dal datore di lavoro agli amici, ma lei non aveva una gran vita sociale e il suo cerchio di conoscenze è molto ristretto".
C’è un appello che volete fare?
"Vogliamo chiedere a nostra figlia d i farci sapere al p iù presto come sta. Vogliamo solo sapere questo. Siamo incollati al telefono giorno e notte e aspettiamo solo una sua chiamata. Per il resto tutto si sistema. Erika, ti prego, chiamaci".