Fango dopo l’alluvione a Forlì, l’esperto: “Come evitare virus e batteri”

Il gastroenterologo Enrico Ricci: "I rischi ci sono ma il corpo ha valide difese"

Come evitare virus e batteri se si scava nel fango dell'alluvione

Come evitare virus e batteri se si scava nel fango dell'alluvione

Forlì, 7 giugno 2023 – “Allo stato attuale è difficile fare ragionamenti sulla presenza di metalli pesanti o materiali tossici nel fango: richiede analisi complesse. Tuttavia per chi ne viene a contatto possono esserci rischi di infezioni". Il dottor Enrico Ricci, per 15 anni primario di Gastroenterologia al Morgagni-Pierantoni, in pensione dal 2017, svolge ora la sua attività agli Ospedali Privati Forlì. Premesso che finora non risultano criticità particolari nel nostro territorio, gli abbiamo chiesto alcune domande sul problema emerso fin dai primi giorni dopo l’alluvione.

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Dottor Ricci, quali agenti patogeni può contenere il fango che si è accumulato?

"Parliamo di virus, se è materiale rigurgitato dalle fogne, oppure di batteri come il Campylobacter, oppure l’Escherichia coli. Può anche accadere di essere colpiti da infezioni allo stomaco".

Quali ripercussioni possono portare?

"Il più comune è la diarrea. In genere il periodo di incubazione di tali malattie ha un periodo di 48-72 ore dall’essere stati a contatti col materiale".

Esistono dei farmaci?

"Non ci sono terapie specifiche, anche se ovviamente in farmacia si trovano degli antivirali. In ogni caso se si presentano i sintomi occorre farsi vedere dal medico ed eventualmente sottoporsi ad accertamenti".

Quali?

"Intanto l’esame delle feci, che può anche essere mirato a individuare un particolare batterio, per esempio l’Helicobacter pylori. Invece da non fare è la terapia antibiotica preventiva. Chi non ha sintomi non deve prendere tali farmaci: non esistono evidenze scientifiche che giustifichino tale assunzione".

Si è letto anche di possibili epatiti.

"La situazione potenzialmente più grave è se si verificano casi di epatite A, che si può manifestare anche un paio di mesi dopo".

Ma i giovani sono vaccinati, giusto?

"Sì, da tempo le nuove generazione sono vaccinate contro l’epatite, ma non gli adulti".

Le persone colpite dall’epatite come se ne accorgono?

"Stanchezza, colorazione gialla delle mucose. A quel punto occorre il ricovero in ospedale".

In queste settimane migliaia di persone hanno spalato fango e si sono trovate a contatto con oggetti immersi: quali sono gli accorgimenti da adottare?

"La trasmissione avviene per contatto diretto, per cui ci vogliono i guanti. E se possibile degli indumenti impermeabili, prima ancora che la mascherina, che protegge solo da inalazioni. Poi, è fondamentale lavarsi subito con acqua corrente, stando bene attenti a non ingerire particelle per bocca. Quindi il lavaggio di tutti gli abiti indossati".

Dottor Ricci, il nostro corpo ha comunque difese naturali contro questi batteri?

"Certo, ci sappiamo difendere. La flora batterica intestinale è una buona protezione".