Fatimah aveva pochi giorni di vita quando è arrivata, nell’agosto 2023, nelle braccia di Sara Bandini e Matteo Melandri, coppia forlivese di 48 e 49 anni. Uno scricciolo di appena due chili, messo alla luce da una donna con gravi problemi di dipendenze, ma che, grazie alla comunità Santa Cecilia della cooperativa Paolo Babini, ha potuto ricevere assistenza e una famiglia affidataria fin dai primi giorni di vita. Sara, impiegata in una struttura sanitaria del Forlivese, e suo marito Matteo, libero professionista, vivono in una grande casa alle porte di Forlì, insieme ai loro figli Dario, di 12 anni e Anita di 14. Insieme a loro, la piccola Fatimah che pochi giorni fa ha spento la sua prima candelina ed è già un concentrato di vitalità e dolcezza.
L’affido di un bambino è come mettere a dimora un giovane germoglio: riceverà le cure e l’attenzione necessarie per crescere anche se non si sa per quanto tempo resterà in famiglia. "L’arrivo di Fatimah – spiega Sara mentre tiene in braccio la bimba – ci ha colto di sorpresa perché è nata prematura, ma per noi è stata un grande gioia".
Il sorriso della piccola esprime tutta l’innocenza dell’infanzia, nonostante le sfide che fin dalla nascita ha dovuto affrontare. Non c’è oggetto che non attiri il suo interesse, e ogni scoperta è accolta con risate e piccoli saltelli. "Ci siamo avvicinati al mondo dell’affido – continua – grazie al corso di formazione organizzato dal Comune. Una volta ricevuta l’idoneità è iniziata la nostra avventura. Tutte le mattine portiamo Fatimah al centro diurno della comunità Santa Cecilia, che si occupa di tutti gli aspetti burocratici, educativi e sanitari. Nel pomeriggio andiamo a prenderla e dorme a casa con noi". Nella famiglia Bandini, accogliere le persone in difficoltà è una tradizione che si tramanda da generazioni: "I miei nonni durante la guerra – spiega Sara, scavando nella memoria i racconti di famiglia – aprivano le porte di casa e mettevano a tavola i giovani soldati venuti per liberare Forlì, o semplicemente chi ne aveva bisogno".
Prima di Fatimah, la coppia forlivese aveva già accolto un altro minore: "Per tre anni è stato con noi Paolo – spiega Matteo –. Non fu facile: in quel periodo scoppiò il caso Bibbiano e le pratiche burocratiche per l’affido erano lentissime. Qualche anno dopo, arrivò il Covid. All’inizio i nostri figli, Dario e Anita, hanno fatto fatica ad abituarsi all’idea dell’arrivo di un nuovo membro nella famiglia poi, grazie ai momenti di confronto con gli esperti della comunità e qualche discussione, si affezionano al punto che sono per loro veri fratelli e sorelle".
L’affido è comunque una soluzione temporanea che, purtroppo, prima o poi deve concludersi: "Il tribunale dei minori ha trovato una famiglia adottiva per Fatimah – spiega Sara commossa –. Siamo molto felici per lei, anche se lascerà un grande vuoto. Le esperienze fatte con Paolo e Fatimah ci hanno fatto capire che c’è talmente tanto bisogno di aiuto che per noi stare a guardare era impossibile".
Valentina Paiano