
Fioccano le proposte. Ascari Raccagni: "Che patrimonio il Risorgimento"
"Nel valorizzare Forlì come capitale della cultura occorre ricordare che Forlì è anche e soprattutto città risorgimentale, culla della libertà". Alessandra Ascari Raccagni (foto) tiene fede alle sue origini repubblicane e chiede di non dimenticare personaggi quali Aurelio Saffi. La città "è ricca di percorsi risorgimentali, non a caso la piazza principale di Forlì è dedicata al nostro concittadino Aurelio Saffi, triumviro della Repubblica Romana del 1849, a cui vanno affiancati i grandi protagonisti forlivesi del risorgimento, così come i martiri della resistenza". Saffi che "ha dedicato la sua vita alla formazione ed alla crescita morale e materiale del popolo, creando vere e proprie scuole repubblicane, il cui segno ancora oggi si percepisce nell’educazione di intere famiglie. Si tratta di un patrimonio intangibile, spesso non riconosciuto, ma assolutamente rilevante e peculiare di Forlì e del nostro territorio, patrimonio che va riscoperto e valorizzato". Sul fronte Lega il capogruppo Albert Bentivogli ritiene che la candidatura "sia un treno da prendere".
L’esponente del Carroccio prosegue così: "Forlì in ambito artistico e culturale non ha nulla da invidiare ad altre località romagnole, ha una storia che affonda le radici nella romanità e, passando per medioevo e rinascimento, può vantare passaggi fondamentali del nostro Risorgimento e della nostra storia recente. Pensiamo a monumenti come la Rocca di Ravaldino tornata agli antichi splendori e al concentrato di arte del ‘900, per arrivare ai Musei di San Domenico. Credo che l’atteggiamento giusto sia quello di rimboccarsi le maniche e lavorare per questo ambizioso obiettivo piuttosto che avanzare distinguo considerando che questa opportunità rappresenta anche un’occasione per ricevere e fare investimenti in tanti ambiti, non solo quello culturale ma anche quello economico e industriale, della ricerca e universitario".
Per l’ex vicesindaco Giancarlo Biserna si tratta "di una sfida difficile, ma non impossibile". Le carte da giocare sono "San Pellegrino Laziosi e il dottor Dino Amadori, con l’Irst da lui creato. Che hanno fatto? Molto, e oggi la collaborazione tra i loro carismi, fede e scienza, è a una svolta epocale con la fisica quantistica". San Pellegrino Laziosi, "è il protettore in particolare dal cancro. E le guarigioni, certamente di Dio, ma passate attraverso le sue “mani”, sono tante, anche se spesso sottotraccia e non sbandierate. E i tanti pellegrini che vengono in diversi mesi dell’anno da ogni parte del mondo lo dimostrano". Gli altri due personaggi doc chi sono? "Il medico di fama europee, Giambattista Morgagni e Guido Bonatti, uno dei più famosi astrologi e astronomi al mondo dei tempi di San Pellegrino".