Forlì basket in finale playoff per l’A1: cuore e canestri dopo l’alluvione

Storico traguardo: si può tornare tra i ‘grandi’ a distanza di 28 anni, nonostante le difficoltà, nelle settimane successive alla catastrofe Squadra e società: dediche e raccolte fondi per chi ha perso tutt o

Squadra e tifosi insieme alla prima uscita dopo il disastro

Squadra e tifosi insieme alla prima uscita dopo il disastro

Forlì, 9 giugno 2023 – Martedì 16 maggio, la sera dell’alluvione, era prevista una partita di basket al Palafiera. Per giorni, non si è saputo quando e dove si sarebbe potuta giocare. Fissata 6 giorni dopo, Forlì ha dovuto trasferirsi in casa dei rivali, in Toscana: a bordo campo, i tifosi forlivesi (presenti nonostante tutto) hanno esposto uno striscione inequivocabile: "In un campo da basket o in mezzo al fango, Forlì non molla". I giocatori biancorossi, dopo la vittoria, hanno voluto posare davanti a quella frase per una foto. Finora, nei playoff, l’Unieuro non ha ancora perso: sei partite, sei successi, ed è qualificata per la finale promozione.

Approfondisci:

Ristori alluvione, a Forlì arrivate già 85 domande il primo giorno di apertura dello sportello

Ristori alluvione, a Forlì arrivate già 85 domande il primo giorno di apertura dello sportello

È ‘solo’ una palla che rimbalza sul parquet o entra nel canestro, certo. Ma i risultati hanno un valore in più: Forlì potrebbe ritrovare la massima serie che manca da 26 stagioni, 28 anni dopo l’ultima finale (quella di Andrea Niccolai, avvolta nel mito) proprio nelle settimane in cui è piegata da un evento di portata altrettanto storica, purtroppo negativa, come l’alluvione. Del resto alcuni giocatori lo sanno: Lorenzo Penna e Fabio Valentini, i primi giorni, hanno dovuto lasciare l’appartamento messo a disposizione dalla società ai Romiti; si sono trovati senza luce nel quartiere San Benedetto a casa di Lorenzo Benvenuti. E tutti e tre stanno giocando con un’energia particolare. Ma è come se l’intera squadra avesse colto di avere una responsabilità in più: rialzare dal fango le fatiche di tanti concittadini; far spuntare, dopo le lacrime di disperazione, quelle della commozione per le imprese sportive.

Approfondisci:

Alluvione, il gran cuore dei lettori: già raccolti 700mila euro. L’Iban per la donazione

Alluvione, il gran cuore dei lettori: già raccolti 700mila euro. L’Iban per la donazione

Il Palafiera , circondato dai mezzi della Protezione civile, coi parcheggi occupati dagli scheletri di auto che non si metteranno mai più in moto, ha riaperto il 2 giugno. Quella sera sugli spalti è risuonata fortissima ‘Romagna Mia’, più sentita di quando si vince un derby. Come lungo le strade, con i badili in mano. Puntuali le dediche, dopo ogni vittoria, così come i gesti concreti: l’incasso di gara1 contro Udine è stato destinato interamente al Comune per gli alluvionati. Il destino del basket è ormai legato a quello della città travolta dalla piena: la finale che sta per iniziare è il primo segno di una rinascita fortemente voluta.

Nella storia possono accadere eventi imprevedibili. Nessuno pensava di finire sotto metri e metri d’acqua, il 16 maggio. Per fortuna questa squadra ricorda a tutti che a volte gli ‘imprevisti’ possono essere di segno opposto: dell’Unieuro 2021/22 erano rimasti un giocatore e un assistente allenatore. Otto i giocatori nuovi più coach Antimo Martino. Uno degli americani scelti, Donovan Jackson, si è gravemente infortunato prima di arrivare. Il suo sostituto Vincent Sanford idem, alla vigilia del debutto stagionale. Questa Unieuro di difficoltà ne ha vissute parecchie: le ha superate tutte, contro ogni pronostico. L’ultima sconfitta risale al 2 aprile: quella sera, molti hanno pensato che Forlì fosse ormai arrivata al massimo del suo sforzo, a un livello al quale è difficile competere. Da allora ha vinto 11 partite consecutive, di difficoltà crescente. Un cammino esaltante, che non può non ricordare quello del 1990 o del 1995.

La JollyColombani e l’Olitalia di allora conobbero più ko durante la stagione: la loro fioritura fu improvvisa e coincise con la primavera. Ma è anche vero che oggi stare al vertice da ‘underdog’ è ancora più difficile: Udine, appena eliminata da Forlì – di più: umiliata 3-0 –, era considerata sulla carta inarrivabile a settembre. L’atmosfera che si è creata è magica, come prima della notte di Fabriano, come prima del tiro di Andrea Niccolai a Rimini, le ultime due promozione di Forlì nell’A1 dei canestri. Da allora, il pubblico biancorosso ha conosciuto quello che in altri tempi avremmo chiamato metaforicamente ‘fango’: la cessione del titolo sportivo, il fallimento, dodici stagioni di serie B. Ma ora una città intera – domenica al Palafiera c’erano quasi 4mila tifosi – sogna di tornare a sentirsi grande.