
Aumento dello 0,3% in un anno: a fine aprile quasi 118mila residenti. Il Comune rivendica le iniziative a sostegno per le famiglie.
Quali possono essere le migliori risposte alla denatalità? Questa la domanda fulcro del convegno ‘Nascere e crescere a Forlì’ che si è tenuto giovedì negli spazi della Camera di Commercio, organizzato dall’associazione nata dalla lista civica ‘Forlì cambia’ e da ‘La persona al centro’. "Dal 2008 al 2023 – ha spiegato Elena Ugolini, presidente dell’associazione e del gruppo consiliare regionale ‘Rete civica’ – in Emilia-Romagna siamo passati da 41.915 a 28.568 nati. Un calo di oltre il 30%". Un dato che, secondo Ugolini, richiede interventi immediati: "In Regione abbiamo condiviso, maggioranza e opposizione, la necessità di politiche che costruiscano un terreno favorevole alla natalità".
Da questo punto di vista, "Forlì è un comune virtuoso: negli ultimi sei anni ha dimostrato attenzione alla famiglia. Sebbene non si possa dimostrare un nesso diretto con l’aumento dei nati, è interessante capire come sostenere e diffondere questo modello". A Forlì il trend è positivo: al 30 aprile 2025 la popolazione è salita a 117.852 abitanti, rispetto ai 117.473 dell’anno precedente (+0,3%). E secondo i dati Istat elaborati dalla Camera di Commercio, la crescita proseguirà: +0,9% nel 2028, +1,4% nel 2033 e +1,8% nel 2043.
Tra i temi cruciali, senz’altro quello della scuola, affrontato dall’assessora alle politiche educative Paola Casara: "Sono stati approvati importanti documenti per la vita dei servizi educativi comunali e convenzionati, come il nuovo regolamento per i nidi e le scuole dell’infanzia, nuovi criteri di accesso e una rinnovata Carta dei Servizi". Attualmente, Forlì conta 8 scuole dell’infanzia comunali, 15 statali e 13 paritarie convenzionate, oltre a 8 nidi comunali a gestione diretta, 5 in concessione e 10 nidi privati convenzionati. I posti disponibili sono passati da 569 nel 2019 a 675 nel 2023, riuscendo così a coprire l’intera domanda. Inoltre, dato che il 77,35% delle famiglie con figli iscritti al nido ha entrambi i genitori occupati a tempo pieno, è stata potenziata anche la rete di servizi extrascolastici per bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, frutto della collaborazione tra Comune, Terzo Settore e scuole.
Accanto al tema educativo, è centrale anche quello della casa. Il Comune ha investito in contributi per l’affitto, il pagamento delle utenze, le caparre per nuovi contratti di locazione e nella prevenzione delle morosità. "Il Comune di Forlì – sottolinea l’assessora al welfare Angelica Sansavini – ha destinato un budget straordinario di oltre 2 milioni negli ultimi tre anni per il ripristino di alloggi popolari non assegnabili in quanto carenti di manutenzioni indispensabili".
Per il vicesindaco Vincenzo Bongiorno, "è importante ricordare quanto sia fondamentale il ruolo della famiglia per il bene comune. Il Comune, in collaborazione con la Consulta delle Famiglie, sta lavorando a un piano comunale per la famiglia, per mettere a sistema e migliorare interventi e servizi". Tra gli interventi anche quello di Matteo Orlandini, consigliere della Ministra per la famiglia Eugenia Roccella: "È cruciale che la maternità non diventi un ostacolo all’occupazione femminile: il sostegno alle madri è uno dei pilastri delle politiche familiari".