
Un momento del Forlì Pride al passaggio in piazza Saffi (foto Frasca)
Torna domani il Forlì Pride, l’evento che dal 2022 si pone come uno spazio di incontro inclusivo e aperto a tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale, dall’etnia e dall’abilità fisica, organizzato dalla comunità Lgbtqia+ del territorio romagnolo proprio nel mese, quello di giugno, dedicato alla sensibilizzazione verso tematiche come l’omotransfobia e le discriminazioni (e indicato per questo come ‘pride month’, letteralmente il mese dell’orgoglio).
Il ritrovo è previsto alle ore 16 nella piazza del Foro Boario, poi il corteo partirà alle 17, attraversando il centro storico per concludersi in piazzale Igino Lega, dove si trova il bar del campus universitario, Volume, che dalle 19 ospiterà il Forlì Pride After Party. "Rifiutiamo l’invisibilità e l’emarginazione a cui vogliono relegarci – dichiarano le numerose associazioni coinvolte nell’iniziativa, tra cui il Collettivo Monnalisa e Forlì Città Aperta –. Vogliamo costruire insieme un futuro in cui tutte le soggettività possano desiderare oltre la sopravvivenza, vivendo una vita bella. Il Pride non è solo festa – concludono –, ma è rivolta, R-esistenza, è Re-agire ora’.
Secca la replica all’organizzazione dell’evento da parte del nucleo forlivese del Popolo della Famiglia, che associa la manifestazione intesa dagli organizzatori come apolitica (tanto da richiedere esplicitamente ai partecipanti di non portare alcuna bandiera di partito o sindacato), a un’iniziativa nata "per dare visibilità a una galassia politica uscita con le ossa rotte dall’ultima tornata referendaria".
Se inoltre le sigle alla base del Forlì Pride intendono l’evento anche come un momento per chiedere maggiori responsabilità al governo rispetto a problematiche sociali e politiche di stampo nazionale e internazionale (tra cui si citano "l’emergenza climatica e il genocidio in Palestina"), il Popolo della Famiglia accusa di strumentalizzazioni da parte della sinistra, "con buona pace di chi crede alla favola dei diritti negati". Il movimento conclude infatti affermando l’esistenza di un potere lobbistico a sostegno delle istanze Lgbtqia+: "Quale altra organizzazione ‘invisibile’ può vantare un mese interamente dedicato, piazze garantite in tutta Italia per le proprie sfilate, patrocini, pubblicità e organi di stampa al suo servizio?".
Gli organizzatori del Forlì Pride segnalano, al contrario, di aver dovuto prevedere l’attivazione di una raccolta fondi autonoma per poter finanziare l’evento, pur di dimensioni ovviamente ridotte rispetto a quelli celebrati nelle grandi città.
Sofia Vegezzi