
Capitan Gaiola ha superato l’infortunio,. è pronto a riprendere la maglia da titolare
L’ultima volta che il Forlì mise piede all’’Armando Picchi’ correva l’anno calcistico 1996-97 (serie C2) e non finì affatto bene: Galletto ‘cucinato’ alla livornese (2-0), con gol di Cordone e Bonaldi. Al termine di quella balorda stagione i biancorossi (ultimi) sprofondarono negli abissi del campionato nazionale dilettanti, mentre gli amaranto (secondi dietro la Ternana) salirono in C1. Ventinove anni dopo, il Forlì torna all’Ardenza, oggi (ore 16), col chiaro intento di strappare il pass per la semifinale della Poule Scudetto di serie D (andata il 25 maggio, ritorno il 1° giugno): basta un pareggino, in virtù della miglior differenza reti rispetto ai labronici.
Biancorossi in fiducia alla prova della torcida amaranto – finalmente in uno stadio ‘vero’ (19.328 posti) – e attenti a quei due: Federico Dionisi, bomber intramontabile (37 primavere a suon di gol: 128 tra A e B), e Zaccaria Hamlili, nome da profeta e piedi educatissimi, sapiente regista ex di turno nonché autore di una doppietta nel blitz (2-3) del Livorno al ‘Riviera delle Palme’ contro la Samb, a sua volta sconfitta (3-1) al ‘Morgagni’.
"Affrontiamo un’altra grande squadra, diversamente non faremmo la Poule Scudetto", attacca Alessandro Miramari. Che non teme il fattore ambientale: "Certo, il pubblico dà un po’ di pathos, ma una volta che scendi in campo pensi solo alle cose che devi fare". Che partita sarà? "Molto aperta – garantisce il vate felsineo – , come inducono a pensare anche i punteggi maturati sugli altri campi della competizione. Tutte le squadre che hanno vinto, infatti, sono votate ad offendere". Paradossalmente, essendo la qualificazione a portata di mano, l’incognita è rappresentata dalle motivazioni: "Contro la Samb le abbiamo trovate, ma ogni volta dobbiamo fare la conta per verificare che siano quelle corrette".
Oltre alle motivazioni, per spuntarla "dovremo mantenere quella coralità che abbiamo avuto per tutto l’anno: questo può essere il nostro punto di forza". Nessun dubbio, invece, sulla squadra più attrezzata per la vittoria finale: "Per tutta una serie di motivi è il Siracusa, che annovera al suo interno persino Walter Zenga come uomo immagine. Però è un discorso che lascia il tempo che trova, perchè anche all’alba della stagione si fa una cernita delle squadre che hanno investito di più, poi però può succedere che il campionato dia un altro responso...". Ogni riferimento non è puramente casuale.
Capitolo formazione: Miramari annuncia che "Menarini sta meglio, anche se già con la Samb ha fatto bene", mentre "Gaiola in settimana ha lavorato a pieno regime, quindi ha messo minuti nelle gambe"; sempre out gli infortunati di lungo corso: Sbardella, Macrì e Campagna. Probabile che la squadra non si discosti da quella che ha ribaltato la Samb sette giorni or sono. All’Ardenza fischierà Gabriele Sciolti della sezione di Lecce (assistenti Gabriele Lovecchio di Brindisi e Stefano Scarangella di Cassino).
Il probabile 11 (4-3-3): Martelli; Motti, Drudi, Saporetti, Falasca; Lilli, Menarini, Gaiola; Lombardi, Petrelli, Farinelli.
Marco Lombardi