Si chiama ‘Zi e nipote’ la mostra che inaugura oggi alle 17 nella sala Bertozzi in rocca a Forlimpopoli. Lo zio è Mario Morigi, mentre il nipote è Marino Morigi. "Per il pubblico – sottolinea il critico d’arte, Orlando Piraccini – è l’occasione (finalmente) di ammirare opere del Morigi, che è stato tra i protagonisti dell’arte romagnola del secolo scorso, e, al tempo stesso, la possibilità di approfondire la conoscenza del più giovane Morigi, che nell’ambiente familiare ha di sicuro maturato una naturale propensione per la narrazione visiva". Al taglio del nastro interverranno i rappresentanti dell’amministrazione comunale, l’organizzatrice della mostra Paola Gatti della galleria ‘A casa di Paola’ e lo stesso Piraccini.
Mario Morigi, nato a Cesena nel 1904, appena ventenne apre uno studio d’arte e di lì a poco allestisce la sua prima mostra. Dipinge, disegna caricature, fa ceramica, scolpisce. "Come pittore avverte un qualche richiamo cubisteggiante – lo descrive Piraccini –, prima di risentire, pure nella scultura, dello stile del ‘Novecento’. Nell’immediato secondo dopoguerra Morigi inizia il ciclo paesaggistico che gli renderà fama come ‘il pittore dei pagliai’ oltre i confini romagnoli. Tra gli anni ’60 e ’70 esegue una mirabile serie di opere, recentemente riscoperta: marine, scorci collinari, periferie urbane, complessi industriali, nature morte, immagini forti di matrice surrealista. Notevole è pure la produzione plastica ispirata al tema sacro. Come autentico testamento artistico di Mario Morigi può essere considerata ‘La grande Pietà’ eseguita per l’Ospedale di Mercato Saraceno cinque anni prima della scomparsa nel 1978".
In esposizione ci saranno varie opere di Morigi zio, che ripercorreranno la sua lunga carriera, mentre, per quanto riguarda il confronto con il nipote, "sui due pittori e i loro dipinti sono da trascurare processi di comparazione e confronto dagli esiti peraltro sicuramente improbabili – afferma sempre Piraccini –. In tema di tramandi si può solo osservare che forse proprio l’ultimo Mario Morigi, quello nel quale il vero si è manifestato pittoricamente come visione, sogno, fantasia, può avere agito fin da subito come richiamo per Marino Morigi e per il determinarsi della sua pittura di racconto".
La mostra, che rimarrà allestita fino al 13 ottobre, potrà essere visitata gratuitamente il giovedì mattina e nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 17 alle 22.