
E’ in corso a Galeata la missione archeologica dell’Università di Parma alla Villa di Teoderico sotto la direzione di Alessia Morigi, con responsabilità scientifica della stessa Morigi e Riccardo Villicich. Scavi che proseguiranno fino al 18 giugno in località Pantano – Saetta con una numerosa partecipazione degli studenti del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma provenienti dai Corsi triennali di Lettere, dai Corsi magistrali di Lettere Classiche e Moderne e di Storia e critica delle Arti e dello Spettacolo, dal Dottorato di ricerca in Scienze filologico-letterarie, storico-filosofiche e artistiche.
"L’area archeologica vede la straordinaria presenza – precisano Morigi e Villicich – nelle vicinanze della città romana di Mevaniola di una grande villa romana repubblicana che si sviluppa in età augustea e poi imperiale con settori abitativi e aree riservate alla produzione. Su questo primo impianto sorge in età tardo antica la villa del re Teoderico con spazi importanti, architetture ambiziose movimentate da padiglioni mistilinei, ricchissime decorazioni in mosaico policromo e in foglia d’oro di ascendenza ravennate, all’altezza della dimora di un re. Gli scavi, dopo le prime esplorazioni dell’Istituto Archeologico Germanico nel 1942, proseguono da 25 anni grazie alle missioni archeologiche prima dell’Università di Bologna e ora dell’Università di Parma". Quest’anno le indagini vogliono portare in luce i settori di raccordo tra le aree di intervento delle tre missioni archeologiche in modo da mettere in pianta nella sua interezza la grandiosa ed estesissima villa del re Teoderico chiarendo i rapporti planimetrici e altimetrici tra il quartiere mosaicato scavato dall’Università di Parma, il cosiddetto ’palazzo di Teoderico’. Le ricerche accendono una luce importante sulla fisionomia terrazzata che la villa tardo antica assume adattandosi al contesto ambientale. L’indagine stratigrafica e di documentazione dell’attività di cantiere e di studio dei materiali emersi è integrata da esperienze di rilievo da drone, fotogrammetria digitale, geo archeologia, spettroscopia applicata ai materiali archeologici, realtà aumentata, GIS.
"Il Comune di Galeata – aggiunge Morigi – sostiene economicamente l’apertura del cantiere e la partecipazione degli studenti. Le attività sono promosse dal Programma Sfera (Spazi e Forme dell’Emilia Romagna Antica) in collaborazione con la Società di Studi Romagnoli. Le azioni sono organizzate in coordinamento con la funzionaria archeologa Romina Pirraglia della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Nei prossimi giorni – conclude – incontrerò il neo sindaco Francesca Pondini che si è detta molto interessata a progetti di rilancio nella promozione dei beni archeologici, storici e culturali di Galeata e per delineare concretamente le fasi di questa campagna di scavi e di quelle future".
Oscar Bandini
