
I lavori, realizzati in collaborazione con il Comune, dureranno per tutto giugno
Forlì, 5 giugno 2025 – “A 80 anni dalla scoperta e a 10 dall’avvio delle ricerche dell’Università di Parma, torna completamente alla luce la Villa di Teodorico a Galeata”. Parola di Alessia Morigi, responsabile scientifica e direttrice della missione di scavo e documentazione dell’Università di Parma appena iniziata, e che si svolgerà per tutto giugno. “La campagna ha carattere di eccezionalità poiché riporterà per la prima volta interamente in vista la villa del re Teodorico con spazi importanti, architetture ambiziose movimentate da padiglioni mistilinei, e ricchissime decorazioni in mosaico policromo e in foglia d’oro, ispirate ai celebri mosaici ravennati. Rivedranno simultaneamente la luce tutte le strutture rinvenute a partire dalle prime scoperte nel 1942 – aggiunge –, con un intervento di scavo e rilievo senza precedenti finalizzato a studiare, valorizzare e aprire al pubblico nella sua interezza la grandiosa ed estesissima residenza del re Teodorico, in vista dell’avvio imminente dei lavori per l’inaugurazione della nuova area archeologica in corso di preparazione a cura dell’Università di Parma, del Comune di Galeata e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, che si concretizzerà in occasione delle celebrazioni teodoriciane del 2026”.
La conduzione del cantiere è coadiuvata da Filippo Fontana, Letizia Aldrovandi e Gloria Bolzoni. “La tradizionale indagine stratigrafica, di documentazione dell’attività di cantiere e di studio dei materiali emersi – precisa Morigi – è stata progressivamente integrata da esperienze di realtà aumentata, Gis, restauro archeologico, rilievo da drone, fotogrammetria digitale, geoarcheologia, idroarcheologia e paleoidrogeologia, spettroscopia applicata ai materiali archeologici”.
La missione opera in regime di concessione del Ministero della Cultura all’Università di Parma, ed è realizzata grazie alla collaborazione con il Comune di Galeata, che sostiene economicamente l’apertura del cantiere e la partecipazione di studenti. Le attività sono promosse dal Programma Sfera (Spazi e Forme dell’Emilia Romagna Antica) in collaborazione con la Società di Studi Romagnoli. Le azioni sono organizzate in coordinamento con la funzionaria Romina Pirraglia della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. “I risultati scientifici degli scavi, acquisiti anche in collaborazione con fisici e geologi del campus, sono usciti dal 2017 ad oggi in oltre venti pubblicazioni tra monografie, articoli su riviste scientifiche, cataloghi di mostra. I reperti sono stati accolti dall’esposizione permanente nel Museo Civico Mambrini di Pianetto”.