Grande Guerra e sanità nel ricordo di Fulcieri

Mostra didattica da domani al Sacrario dei Caduti a cura dell’Anmig: inaugurazione alle 15 e convegno mezz’ora dopo. La figura dell’eroe forlivese

Grande Guerra e sanità    nel ricordo di Fulcieri

Grande Guerra e sanità nel ricordo di Fulcieri

‘Fulcieri e la sanità militare nella tragedia della Grande Guerra’ è il titolo della mostra storico-didattica che sarà inaugurata somani alle 15 al Sacrario dei Caduti (corso Diaz 95). Alle 15.30 seguirà un convegno sul tema della mostra, relatori Giovanni Tassani, Mario Proli e Fabio Bertini. Sono esposti circa 40 pannelli che raccontano il rapporto, durante la Grande Guerra, con la sanità: molti soldati desideravano morire piuttosto che restare mutilati: non potendo più esercitare un lavoro e, privi di aiuti, dovevano chiedere l’elemosina per sopravvivere. Moltissimi poi erano i contagi da tifo, colera, tisi, tubercolosi, influenza spagnola, vaiolo e meningite, oltre che malattie mentali, tanto che i malati di queste patologie venivano etichettati come ‘scemi di guerra’ e molti furono ricoverati nei manicomi.

Quasi tutte le ferite riportate in guerra non erano più rimarginabili. Per far fronte ai feriti, nel 1917 nacque l’Ospedale Rizzoli di Bologna per la ricostruzione degli arti. Sempre nel periodo bellico , per far fronte alle necessità nacquero la Cri, le ambulanze radiologiche, oltre a posti di medicazione o di soccorso nei campi di battaglia. Già durante e dopo la guerra sorsero delle associazioni per tutelare gli invalidi di guerra. Vennero utilizzati conventi e scuole ad uso ospedaliero e vennero assunti, come medici, anche studenti al secondo anno di Medicina.

Nel 1917 si costituì a Milano l’Associazione nazionale Mutilati ed invalidi di guerra e uno dei promotori di questa associazione fu il tenente Fulcieri Paulucci di Calboli, eroe di guerra e soprannominato ‘Il Santo dei mutilati’. Fulcieri nel 1915 fu ferito, sul Carso, due volte nello stesso ginocchio e, nel 1917, pur invalido, tornò a combattere e fu colpito alla schiena; mutilato su una carrozzella continuò una propaganda instancabile a favore dei valori in cui credeva.

La mostra resterà aperta fino al 5 marzo e potrà essere visitata di sabato e domenica dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19. Seguiranno quest’anno altre mostre sempre a cura dell’Anmig: dallì1 al 30 aprile ‘Mostra di modellismo statico di ambientazione storica militare italiana ‘Città di Forlì’; dal 6 maggio al 4 giugno ‘Canova e Napoleone, razzie, commesse e restituzioni’; dal 2 settembre all’1 ottobre ‘Avena & Benzina; dal 4 novembre al 17 dicembre ‘1945 La Forlì liberata’.

Rosanna Ricci