GIANNI BONALI
Cronaca

Gruppo8, proseguono le agitazioni: "Ferie forzate senza nessun avviso"

Così i lavoratori del nucleo di Sofalegname,reduci dal lungo sciopero di dicembre

Così i lavoratori del nucleo di Sofalegname,reduci dal lungo sciopero di dicembre

Così i lavoratori del nucleo di Sofalegname,reduci dal lungo sciopero di dicembre

Tornano in agitazione i lavoratori in appalto del Gruppo8, formalmente alle dipendenze della società Sofalegname. "Senza alcun avviso né ai lavoratori né al sindacato - spiega la sindacalista Sarah Caudiero di Sudd Cobas - il Gruppo8 ha iniziato lo smantellamento dello stabilimento di via Gramadora. A scoprirlo sono stati ieri mattina le stesse maestranze, dopo quattro giorni in cui erano stati messi in ferie forzate giustificate con un calo di lavoro. Ma la verità era un’ altra: l’azienda voleva dismettere lo stabilimento all’oscuro degli operai, ed è quindi subito scattato il presidio davanti ai cancelli della fabbrica".

A dicembre dello scorso anno questi stessi lavoratori avevano scioperato contro lo sfruttamento a cui erano sottoposti, costretti a turni di dodici ore al giorno per salari molto bassi, alloggiati inoltre all’interno di un dormitorio allestito nella fabbrica di via Meucci in condizioni igieniche e sanitarie precarie. "Solo grazie ad un lungo sciopero riuscirono ad ottenere condizioni di lavoro degne - afferma Caudiero -, ma fin dall’inizio di questa vertenza non abbiamo mai smesso di denunciare il sistema di scatole cinesi messa in piedi da Gruppo8. Un sistema che prima è stato usato per sfruttare questi lavoratori e ora, dopo che hanno ottenuto i loro diritti minimi, viene usato per buttarli da un giorno all’altro in mezza ad una strada".

La sindacalista denuncia come "oltre che con la prospettiva di un licenziamento si ritrovano senza stipendio da maggio. Chiediamo quindi con forza che i Gruppo8 blocchi subito questa scellerata operazione fatta alle spalle del sindacato e sulla pelle dei lavoratori. Saremo davanti ai cancelli, al fianco delle maestranze, finchè non avremo garanzie sul mantenimento di tutti i posti di lavoro ed il pagamento degli stipendi".

Gianni Bonali