VALENTINA PAIANO
Cronaca

I binari della malasorte. Forlì-Faenza sotto tiro:: "Nessuna informazione"

Dopo l’alluvione adesso lo scontro tra treni: non c’è pace per le centinaia di passeggeri che ogni giorno percorrono il tratto: "Serve trasparenza dall’azienda e la rete va revisionata".

Non c’è pace per il tratto ferroviario Forlì-Faenza. L’alluvione aveva già messo a dura prova quella frazione di binari frequentata tutti i giorni da centinaia di passeggeri; domenica sera lo stesso lembo di strada ferrata è stato lo scenario della sfiorata sciagura innescata dal tamponamento tra due convogli ferroviari, col Frecciarossa Lecce-Venezia che ha colpito un regionale ‘Rock’ che da Pesaro viaggiava verso Bologna; per fortuna il bilancio è di sei feriti lievi.

Numerosi i disagi che già dalla sera stessa hanno colpito i passeggeri: treni soppressi in entrambe le direzioni o con forti ritardi fino a 60 minuti; in stazione a Forlì i disservizi si sono prolungati fino a ieri in tarda mattinata provocando lunghe file alla biglietteria e malumori tra i viaggiatori. Tra questi anche Stephany, studentessa forlivese, che ha atteso per ore per terra ai piedi di una fredda colonna di travertino nell’atrio della stazione: "Studio lingue a Milano, dovrei tornare a seguire le ultime lezioni prima delle feste. Nessuno, però, mi ha saputo dire quando torneranno a circolare i treni verso Bologna da cui poi dovrei prendere un Frecciarossa". Andrea, invece, è arrivato trafelato in biglietteria con lo zaino in spalla convinto di poter rientrare a Pesaro e invece l’amara sorpresa: "Ho controllato più volte il sito di Trenitalia – dice mostrando gli orari dei treni sul cellulare – e la circolazione sembrava regolare, non erano segnalati ritardi o cancellazioni da Forlì verso sud. Non capisco perché con tutta la tecnologia odierna il portale non sia aggiornato". Franco Chiarini, commercialista forlivese, ogni giorno da più di vent’anni percorre la tratta fino al capoluogo emiliano; lunedì sera viaggiava su un regionale che ha subìto le conseguenze del tamponamento: "Il servizio è sempre stato scadente, e si conferma tale anche in questa occasione. Domenica sera ho preso il treno regionale delle 19.34 e quando siamo arrivati a Castel Bolognese siamo rimasti fermi per un’ora e mezzo senza che il capotreno e il controllore fornissero alcuna informazione sul ritardo...".

Sotto accusa anche l’organizzazione generale: "Una volta arrivati a Faenza – continua Chiarini – non c’erano pullman, io stesso ho approfittato del passaggio in auto di un altro viaggiatore che fermava a Forlì". La procura di Ravenna aprirà un fascicolo per capire le dinamiche dell’incidente; ma quello che i viaggiatori si chiedono è: muoversi in treno è sicuro? L’incidente ha instillato leciti timori tra i passeggeri: "Io – sottolinea Silvana, pendolare sulla tratta Forlì-Bologna – non voglio più viaggiare nella carrozza di testa...". Anche il ’Comitato Rombo’ che riunisce i pendolari che partono dalle città romagnole verso Bologna, da anni chiede maggiore organizzazione: "Serve un centro di coordinamento unico – chiosa Chiarini, che è anche vicepresidente del comitato – per dare informazioni veloci ai viaggiatori; inoltre, occorre revisionare periodicamente la rete ferroviaria".

A partire dalle 12.30 di ieri la circolazione è gradualmente ripresa, andando a regolarizzarsi.