
Per i 14 stalli nel cuore cittadino sono previste multe: nel 2025 ne sono state fatte ben 62. Nei supermercati sinora era richiesto un atto di civiltà, presto però un’ordinanza speciale.
In città e nei centri commerciali da qualche anno si sono diffusi i cosiddetti ‘parcheggi rosa’ dedicati a donne in gravidanza e a famiglie con bimbi molto piccoli. Purtroppo, come già accadeva spesso in precedenza con i posti auto rivolti ai disabili, spesso l’indicazione viene disattesa dagli automobilisti per dolo, distrazione o scarsa consapevolezza.
Nei giorni scorsi la trasmissione di Canale 5 ‘Striscia la Notizia’ ha fatto tappa all’iper Puntadiferro, accendendo i riflettori sul tema. All’interno del servizio l’inviata Chiara Squaglia ha evidenziato una diffusa abitudine a parcheggiare in questi particolari stalli senza averne diritto. C’è stato chi, messo di fronte alle proprie azioni, si è mostrato sorpreso, sostenendo di non aver fatto caso al colore e alle prescrizioni riportate sui cartelli.
È quindi opportuno partire dalla genesi di questa tipologia di parcheggio, per comprenderne finalità e destinatari. Il decreto legislativo numero 121 del 10 settembre 2021 ha istituito spazi di sosta per veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza e di genitori con un bambino di età non superiore ai due anni, accessibili grazie a un apposito contrassegno rilasciato dal Comune di residenza.
Qualche mese dopo, il 7 aprile del 2022, attraverso un decreto ministeriale, è stato realizzato un pittogramma specifico per segnalare tali spazi. Allo scopo di colpire coloro che usufruiscono dei parcheggi rosa senza permesso, sono state poi introdotte delle sanzioni che possono arrivare fino a 344 euro.
Anche nella città di Forlì sono sorti questi spazi, grazie a un’iniziativa portata avanti da Fmi (Forlì Multiservizi Integrati), in collaborazione con il Comune, e che è stata poi ufficialmente approvata all’unanimità dalla giunta il 22 febbraio 2023. "Mi riempie di gioia constatare che questa proposta sia diventata realtà – aveva commentato Vincenzo Bongiorno, oggi vicesindaco, ai tempi amministratore unico di Fmi –. Questa è una misura che va a rafforzare il pass già previsto dal Comune e rilasciato da Fmi per la gratuità di tutti i parcheggi dell’area urbana, riservato a donne incinte dal settimo mese e a genitori con neonati residenti a Forlì".
In totale l’Amministrazione ha istituito 14 parcheggi rosa in zone strategiche della città: corso della Repubblica, corso Mazzini, corso Garibaldi, corso Diaz, parco urbano, centro per le famiglie, ospedale (3 posti), parco Paul Harris, parco Buscherini, parco di via Dragoni e parcheggio dell’Argine (2 posti).
I nuovi stalli hanno costituito sin dall’inizio un’innovazione in grado di venire incontro efficacemente alle esigenze di donne incinte e neogenitori. Purtroppo, però, i vantaggi di questa novità sono stati più volte limitati dall’inciviltà di chi ne usufruisce senza rientrare nelle categorie a cui sono dedicati. Puntuali sono arrivate allora le sanzioni contro ‘i furbetti’, ben 62 dall’inizio del 2025.
Un discorso a parte si rende poi necessario per le aree private aperte al pubblico, come supermercati e centri commerciali, in cui i proprietari possono decidere autonomamente di riservare alcuni spazi a donne incinte e neogenitori, occupandosi della segnaletica orizzontale e verticale. Nella nostra città sono presenti diversi parcheggi rosa di questo tipo, e anche in questi luoghi sono all’ordine del giorno i casi di persone che vi lasciano l’auto pur non avendone diritto.
Il caso più emblematico è proprio quello del centro commerciale Punta di Ferro, oggetto dell’inchiesta di Striscia la Notizia, dove tuttavia sembra che le cose siano in procinto di cambiare. L’ufficio manutenzione e infrastrutture stradali del Comune di Forlì, infatti, è al lavoro per predisporre un’ordinanza speciale volta a equiparare gli stalli rosa del Punta di Ferro a quelli pubblici, in virtù dell’elevato interesse collettivo.
È una novità, quella dei parcheggi rosa, che dimostra ancora una volta come un’iniziativa giusta rischi di risultare vana, se non accompagnata dal senso civico, dal rispetto delle regole e dalla capacità empatica di anteporre ai propri vantaggi personali i bisogni delle categorie più fragili della nostra società.