
Francesca Pondini, 48 anni, è sindaco di Galeata da sei mesi. Esattamente il 15 maggio, infatti, vinse nettamente le elezioni con la sua lista civica ‘Per il cambiamento’ appoggiata anche dal centrodestra.
Sindaco, 180 giorni sono un tempo sufficiente per fare un primo consuntivo della sua esperienza.
"Come dimenticarsi di quel 15 maggio quando alle 18 fui proclamato sindaco. Mi ero proposta e gli elettori mi avevano dato fiducia in modo ampio. La gioia si mischiava alle preoccupazioni perché ero alla prima esperienza amministrativa. Ma non ho avuto il tempo di riflettere".
In che senso?
"Martedì 16 maggio alle 9 ero in Comune non con la fascia tricolore, ma con la divisa della Protezione Civile. Abbiamo insediato con l’ufficio tecnico, i dipendenti e la Misericordia il Centro operativo comunale (CoC) a causa dell’alluvione che aveva colpito duramente la Romagna e anche Galeata per dare le prime risposte ai cittadini. Durante la notte ho studiato tutta la normativa relativa all’emergenza".
Un battesimo d’acqua il suo.
"Certo. La lavagna era tutta da scrivere. Il giuramento l’ho pronunciato il 30 maggio nel corso del primo consiglio comunale che si è svolto in teatro. Hanno funzionato il lavoro di squadra e la collaborazione con i colleghi di Civitella e S. Sofia. Sono stata subito presente a San Zeno, isolato da una frana e priva di collegamenti telefonici, poi a Buggiana e a Pianetto sulla frana che aveva interrotto la Bidentina".
Pentita della scelta fatta?
"Assolutamente no, lo rifarei confortata anche dal supporto della famiglia che in questi mesi si è consolidato".
Aveva promesso che in caso di vittoria avrebbe preso l’aspettativa dal Gruppo Amadori, dove è impiegata, per fare il sindaco a tempo pieno.
"Promessa mantenuta".
Al momento continua la luna di miele con i cittadini. Qual è il suo segreto?
"Nessuno. Avevo capito che Galeata voleva riappropriarsi del senso di comunità che mancava da anni. Da parte mia e dei colleghi di giunta cerchiamo di favorire la partecipazione dei cittadini e delle categorie economiche alle scelte".
Nel concreto?
"Dall’8 gennaio i bimbi in età 0-3 anni potranno entrare nel nido comunale di via Togliatti. E stiamo progettando un asilo di vallata per i bimbi dai 3 ai 12 mesi alla Madonnina del Grappa. Inaugureremo tra due settimane circa la centralissima via IV Novembre (progetto dell’amministrazione precedente) riqualificata anche grazie ai 200 mila euro della Regione. E trasformeremo la ex caserma dei Carabinieri in un uno studentato. Tra le priorità la ristrutturazione antisismica della palestra comunale, gli interventi interni ed esterni sull’edificio comunale, la riqualificazione del centro storico con un progetto innovativo su piazza Gramsci. Per lo sport un campo da padel e la ristrutturazione di quello del tennis".
E il parco archeologico?
"Dopo 25 anni di scavi è giunto il momento di rendere fruibile l’area dei bellissimi mosaici al Pantano in vista delle celebrazioni dei 1500 anni della morte di Teoderico che in quell’area soggiornò. Il turismo culturale dovrà diventare in tempi non biblici un volano economico".
Interventi nelle frazioni?
"Ripristino del parco fluviale a San Zeno, una prima ripulitura dell’area del castello di Pianetto e sempre a Pianetto, coinvolgendo la Provincia, è necessario costruire la bretella dalla rotonda al borgo".
Come è il clima nel consiglio comunale?
"I due gruppi consiliari di minoranza collaborano, propongono, criticano, ma nel modo giusto. E’ il sale della democrazia. Favoriremo tutte le modalità per confrontarci".
C’è chi la critica perché collabora troppo con i comuni vicini, in particolare con S. Sofia, che ha un’amministrazione di centrosinistra.
"Non sono e non sarò mai campanilista, ma nemmeno arrendevole con chicchessia. Con Civitella e S. Sofia gestiamo insieme l’Asp e la Casa di Riposo, l’ospedale Nefetti è al servizio dei miei cittadini. Abbiamo sfide importanti da fare insieme sulla strategia delle aree interne e sulla riqualificazione della Bidentina".
Oscar Bandini