ROBERTO FIACCARINI
Cronaca

Il 2024 di Pesaro. Show indimenticabile e poi miriadi di eventi

La città adriatica ha celebrato così il suo ruolo, coinvolgendo anche i 50 comuni della Provincia.

L’evento inaugurale condotto da Paolo Bonolis alla Vitrifrigo Arena

L’evento inaugurale condotto da Paolo Bonolis alla Vitrifrigo Arena

L’attesa della capitale è essa stessa la capitale. Mettiamola così, citando un celebre aforisma, perché il fenomeno ‘capitale italiana della cultura’ è difficile da definire in maniera chiara, quindi una delle sue parti migliori è ciò che succede prima: la sfida con le altre città, il tentativo di unire forze e idee, la proclamazione che riempie d’orgoglio, la festa inaugurale e poi... E poi, una volta che sei capitale italiana della cultura ti rendi conto di quanto sia difficile essere all’altezza di un titolo così roboante che crea attese smodate.

Pesaro ha finito da poco il suo anno di gloria, il 2024. Com’è andata? Se lo chiedete a cento pesaresi avrete cento giudizi diversi, più facile mettersi d’accordo sul Festival di Sanremo. Allora partiamo col dire cosa è successo. Una gran bella cerimonia inaugurale non al teatro, come accade di solito, ma al palazzo dello sport. Scelta giusta, perché ha consentito di esserci a migliaia di persone. Era il 20 gennaio 2024, c’era il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il conduttore era Paolo Bonolis che infilò due-tre gaffe: fu una festa ininterrotta fino a notte fonda, prima istituzionale e poi musicale via via sempre più effervescente.

Per il resto, Pesaro ha scelto di non marchiare a fuoco l’anno da capitale con un evento di quelli indimenticabili: una grande mostra o un grande concerto, per intenderci. Ha invece battuto la strada di tante iniziative diffuse e probabilmente l’idea migliore è stata quella di coinvolgere tutti i 50 centri della provincia con l’iniziativa ‘50x50 Capitali al quadrato’: in pratica ogni settimana un Comune della provincia è stato virtualmente promosso capitale della cultura e in quei giorni ha proposto manifestazioni varie. Una star internazionale c’è stata: Marina Abramovic, protagonista prima virtuale della performance ‘The Life’ e poi in carne e ossa in una serata a teatro. Di virtuale c’è stato anche il suggestivo ‘Kagami’, il concerto in realtà mista del pianista Ryuichi Sakamoto, morto nel 2023. Due perle in una mare magnum di proposte varie, alcune fatte appositamente per Pesaro 2024 altre storiche, tutte nello stesso calderone. Con una particolarità: chiunque, dalla bocciofila al Rossini Opera Festival, ha cercato di fare qualcosa di speciale in un anno speciale.

Arriviamo ai bilanci. I conti andrebbero fatti (anche) sulla base della produzione culturale e invece il misuratore alla fine è solo il numero di turisti: a Pesaro sono aumentati, difficile capire quanto per merito della capitale, ma sono aumentati. In parte grazie a un fenomeno connesso: il boom di convegni e congressi, soprattutto in autunno. Insomma, la capitale della cultura è come un contenitore magnifico che ti ritrovi in casa, ma tutto dipende da quello che poi riesci a metterci dentro.