Il borgo di Sadurano rivive sulle orme di don Dario

Dopo la ristrutturazione della chiesa, sono state rinnovate anche le case. Ora l’associazione propone un nuovo modello coabitativo.

Il borgo di Sadurano rivive  sulle orme di don Dario

Il borgo di Sadurano rivive sulle orme di don Dario

Restituire vita al borgo di Sadurano, che fu cuore della comunità solidale di don Ciani: un desiderio che i continuatori dell’opera del ‘parroco degli ultimi’ cullano da tempo. Un auspicio presto destinato a diventare realtà grazie alla concretizzazione del progetto ‘Coabitare a Sadurano: condividere la vita in un luogo che ispira’. A illustrarlo sono gli stessi rappresentanti dell’associazione Amici di don Dario, che rimarcano come l’iniziativa prenda avvio proprio dall’amore verso il sacerdote scomparso nel luglio del 2005, oltre che "dai valori umani e spirituali che un tempo hanno animato la comunità e la sua rinascita".

Don Ciani, paladino dei più deboli, aveva costruito sul colle un luogo di accoglienza e solidarietà, in particolare per gli emarginati. A partire da carcerati, tossicodipendenti e malati mentali. E così, dopo la chiesa, nei mesi scorsi sono state ristrutturate anche le sette unità abitative che compongono la ex canonica. Un rinnovo dei locali con tanto di rifacimento degli impianti, interventi necessari a rimettere in moto il sogno. "Ci siamo immaginati di portare a Sadurano famiglie che decidono di abitare vicine, aiutandosi fra loro nella gestione della vita di ogni giorno, vivendo i propri spazi personali in forma collaborativa e aperti verso eventuali ospiti anziani", spiegano i membri del sodalizio presieduto da Alberto Bravi. E proprio le persone anziane potrebbero assumere un ruolo prezioso nello svolgimento di varie mansioni quotidiane: la cura dei bambini, del giardino, dell’orto, delle piccole manutenzioni. Un modo per favorire "l’inclusione, lo scambio e il confronto intergenerazionale, in una dimensione nella quale ognuno può attivare i propri talenti". A oggi sono tre le abitazioni agibili. "Assieme alla cooperativa sociale Paolo Babini e alla Fondazione Abitare, si è proceduto alla selezione per un primo inserimento, con regolari contratti di affitto calmierato, di tre nuclei familiari, a seguire si procederà anche con le altre quattro unità".

Il modello abitativo del progetto ‘Coabitare a Sadurano’ mette al centro le relazioni umane, la cura reciproca tra gli abitanti e al tempo stesso consentirà di mantenere viva la memoria dell’opera di don Ciani, di ciò che "Sadurano ha rappresentato e di quello che potrà ancora raccontare, attraverso la collaborazione, la solidarietà ed il reciproco aiuto – concludono gli Amici di don Dario –. Un progetto che rappresenta un valore aggiunto contro la solitudine e l’isolamento, attraverso l’incontro e la condivisione fra persone, capaci di dare un senso diverso e più profondo alla propria vita, in un contesto che favorisce la riscoperta della socialità in un ambiente naturale bellissimo, lontano dai ritmi frenetici del caos cittadino". Nel solco dell’operato e degli insegnamenti, ben recepiti, di don Dario. Chi fosse interessato, può contattare l’associazione al 348.8540706.

Francesca Miccoli