Il Cer era troppo pieno "Gonfiato dagli altri fiumi"

Il consorzio, criticato anche dal sindaco Zattini, si difende: "Non arrivava dal Po, ma dai corsi in piena. Il nostro canale è sotto il livello del Montone".

Il Cer era troppo pieno  "Gonfiato dagli altri fiumi"

Il Cer era troppo pieno "Gonfiato dagli altri fiumi"

Chiamato in causa da più parti, non ultimo il sindaco di Forlì in alcune sue dichiarazioni, il Cer (Canale Emiliano Romagnolo) vuole chiarire la propria posizione in merito a una "presunta percentuale di responsabilità nella gestione della propria infrastruttura in fase di emergenza" affinché "non si diffondano fake news sulla propria attività, che le maestranze stanno peraltro svolgendo a tempo pieno e da alcuni giorni lungo il corso del canale artificiale di irrigazione più lungo d’Italia a servizio del territorio e dell’agricoltura".

Prima della piena che ha interessato mercoledì il territorio di Villafranca, si sarebbe auspicata un’eventuale "apertura delle paratoie" per andare ad alleggerire il carico di acqua. "Il Cer attraversa da ovest verso est la pianura romagnola e soggiace altimetricamente tutti i fiumi incrociati e in particolare quelli esondati, nessuno escluso, dall’Idice al Savio. Per la sua stessa funzione, dunque, non ha scarichi nel mare o nei fiumi se non uno, di portata limitata, per lo svuotamento in caso di manutenzioni, sul fiume Savio, che è stato tra i primi ad andare in piena". Oltre alla spiegazione di come funziona, il settore tecnico del Consorzio sottolinea come "la funzionalità del canale è stata messa fuori esercizio a partire dal 2 maggio scorso e da allora non ha quindi pompato acqua verso la Romagna e tale decisione è stata presa proprio in relazione ai primi eventi alluvionali che avevano allora colpito il fiume Sillaro. E che l’invaso residuo, ancora presente lunedì scorso, 15 maggio, in Romagna era esclusivamente destinato all’uso potabile ed è stato attivo fino a tale data".

La nota conclude: "Il Canale Emiliano Romagnolo, per via della sua stessa altimetria, ha incamerato acqua da tutti i fiumi esondati con volumi enormemente superiori (100 volte) rispetto la sua massima capacità di contenimento e avendo argini via via più bassi man mano che si procede da Ovest verso Est: l’unica operazione possibile per non aggravare l’emergenza era il sezionamento del canale tra fiume e fiume. Di conseguenza, l’apertura delle paratoie, auspicata da chi non ha approfondito la funzione del canale, non solo non avrebbe avuto significativi alleggerimenti localmente in termini quantitativi, ma avrebbe per di più maggiormente aggravato le condizioni delle zone poste più a valle, con seri rischi di ulteriori allagamenti".