Il Chiosco distrutto "Ho sentito il monte venir giù, la frana ha trascinato via tutto"

Antonio Pistis, 46 anni, titolare del bar ristorante di Rocca: "Prima il boato, poi una colata di acqua, detriti e fango nel locale.. Non so quanto ci vorrà per pulire e riaprire, forse mesi".

Il Chiosco distrutto  "Ho sentito il monte  venir giù, la frana  ha trascinato via tutto"

Il Chiosco distrutto "Ho sentito il monte venir giù, la frana ha trascinato via tutto"

di Quinto Cappelli

"Martedì pomeriggio ero rimasto solo nel locale, perché pioveva a dirotto e i dipendenti li avevo mandati a casa. Ad un certo punto ho sentito un gran fracasso, come se crollasse giù la montagna. Per fortuna ero nel bar-ristorante, la parte costruita in muratura, perché la frana si è infilata nel dehor-veranda, trascinando via tutto quello che ha trovato: tavoli, sedie, mobili e perfino i muri di legno, lasciando ovunque mezzo metro di fango, acqua e detriti". E’ il racconto di Antonio Pistis, 46 anni, titolare del bar ristorante Il Chiosco di Rocca San Casciano, aperto dal 2016, che gestisce con la moglie Elisabeth Woggenberg (hanno due figli piccoli) e 11 dipendenti fra cui quelli a chiamata.

Antonio Pistis, che cosa ha provato nel vedere spazzato via la metà della sua azienda turistica, centro molto apprezzato non solo dai giovani di Rocca, ma dell’intera valle del Montone?

"Subito non riuscivo a crederci. Mi sembrava di essere dentro un film. Poi mi sono reso conto, provando sgomento".

Ma come è successo?

"Mezza montagna sovrastante è scivolata a valle, scavalcando la strada provinciale del monte Chioda, che da Rocca porta a Modigliana. Trascinando terra, alberi e sassi. Ho sentito un gran boato e subito mi son spaventato. Poi ho visto questa fiumana di fango entrare dentro il locale".

I danni?

"Ingenti. Alle strutture esterne distrutte, vanno aggiunti i freezer pieni di alimenti andati a male, i magazzini pieni di provviste invasi da acqua e fango, poi la veranda distrutta completamente con gli arredi. L’acqua che è entrata ovunque, rompendo, infangando e sporcando tutto. Ma i danni maggiori sono altri".

Quali?

"Quanto ci vorrà a ripulire, sistemare e riaprire?"

Provi a fare una previsione?

"Un mese? due mesi? Chi lo può sapere ora. E poi i dipendenti? I danni maggiori saranno il mancato incasso del periodo in cui dovremo restare forzatamente chiusi. E poi sarà finita qui?"

Che cosa intende?

"La frana si sarà fermata? Continuerà a scendere ancora a valle? La strada provinciale sopra il nostro locale, scavalcata dalla frana, è rimasta chiusa, isolando alcuni abitanti, come il mio amico Enrico Laghi, impiegato alla Bipres e abitante con la moglie e il bambino al podere Pozza (a due km da Rocca), che ha preferito trasferirsi in paese dalla mamma".

Sarà dura tener chiuso dei mesi?

"Non ci posso credere. Non abbiamo mai fatto un giorno di ferie. Anzi".

Anzi, cosa?

"Io e mia moglie abbiamo fatto due giorni di ferie, quando ci siamo sposati".

Chi è venuto a darvi una mano a pulire?

"Amici e conoscenti. Ma la ripresa sarà dura. E chi pagherà i danni?"