SOFIA NARDI
Cronaca

Il Comune svela il ’San’ "Ecco il nuovo logo: così prende vita il quartiere culturale"

L’assessore Melandri presenta il brand che racchiude. San Domenico, San Giacomo, San Sebastiano ed ex asilo Santarelli:. "Ci sarà un’offerta variegata, un po’ come al Maxxi di Roma".

Il Comune svela il ’San’  "Ecco il nuovo logo:  così prende vita  il quartiere culturale"
Il Comune svela il ’San’ "Ecco il nuovo logo: così prende vita il quartiere culturale"

di Sofia Nardi

Attraversando piazza Guido da Montefeltro non è possibile non notare immediatamente il grande totem bianco che svetta sulla Barcaccia. Sopra campeggia la grande scritta nera ‘San’ a sovrastare un simbolo colorato simile a una costellazione: i forlivesi non lo conoscono ancora, ma presto lo vedranno in diverse zone della città.

’San’ è un acronimo, ma anche di un gioco di parole sul quale si impernia il nuovo brand coniato dall’amministrazione che va ad aggiungersi al recente ‘Miglio bianco’, utilizzato per promuovere il quartiere razionalista. San sta per ‘spazi artistici nuovi’, ed è anche l’incipit del nome di quattro spazi forlivesi: San Domenico, San Giacomo, San Sebastiano e ex asilo Santarelli.

"Volevamo dare un nome univoco a quattro grandi contenitori tra loro vicini che, insieme, hanno le carte giuste per diventare il quartiere della cultura forlivese – spiega l’assessore alla cultura Valerio Melandri –. Vorremmo che a Forlì le persone cominciassero a dirsi ‘ci vediamo al San’, come a Roma dicono ‘Ci vediamo al Maxxi’. Sarà possibile perché doneremo alla cittadinanza un luogo sempre aperto, con un’offerta variegata e completa, sempre a disposizione".

Se gli altri spazi che compongono il ‘San’ sono già ampiamente rodati – grazie alla presenza ormai fissa di mostre classiche, fotografiche e contemporanee ed eventi estivi di varia natura – va detto che uno manca ancora all’appello: "Al Santarelli – precisa Melandri – i lavori sono in corso dal 2018 e termineranno in giugno. Sarà un’area dedicata al Novecento, ma anche all’innovazione digitale con laboratori aperti a tutti". Proprio attingendo a una parte dei fondi regionali provenienti da un bando europeo (parliamo di 376mila euro complessivi) destinati alla promozione del Santarelli è stato possibile realizzare il logo del San, il sito internet collegato e dei totem che saranno posizionati di fronte ai quattro edifici. "In pratica – commenta Melandri – abbiamo realizzato tutto senza attingere alle casse del Comune".

A spiegare nel dettaglio il logo è Cosetta Gardini, dell’agenzia di comunicazione forlivese Casa Walden, che ha curato il progetto: "Siamo partiti dalla mappa cittadina, collocando nello spazio quattro bottoni che rappresentano i quattro siti che compongono il San, attribuendo a ciascuno un colore identificativo diverso: il giallo per il Santarelli, il rosa intenso per il San Domenico, il rosa per il San Giacomo e l’arancione per il San Sebastiano. Il bordo è verde, a rappresentare i parchi che circondano la zona. La scritta ‘San’, poi, è realizzata con un font moderno, ma che richiama lo stile grafico utilizzato agli inizi del Novecento. Il logo è lo stesso per tutti e tre le aree, a rimarcarne l’unione".

Oltre a un portale web (non è ancora in funzione, ma l’indirizzo sarà san.comune.forli.fc.it) che racchiuderà le iniziative che avranno luogo nei quattro ‘San’, sarà lanciato anche un hashtag: #vediamocialsan. "L’obiettivo – conclude Melandri – è quello di raggruppare idealmente tutte le quattro dimensioni culturali che, in futuro, avranno anche un coordinatore ad hoc con il compito di metterne a sistema le forze, pur senza limitarne l’autonomia".