SOFIA NARDI
Cronaca

Il dolore e le doglianze. L’amarezza del Comitato:: "Promesse, poi solitudine"

Domani sono due anni dalla tragedia del 2023. L’associazione che riunisce le ’Vittime del Fango’ rimarca i ritardi: "Solo il 3,5% ha avuto risarcimenti".

Una drammatica immagine dell’alluvione 2023 in via Pelacano (Frasca)

Una drammatica immagine dell’alluvione 2023 in via Pelacano (Frasca)

Ancora poche ore e il 16 maggio tornerà sul calendario: è la seconda volta dal giorno, terribile, del 2023 in cui per molti la vita cambiò di colpo. Due anni sono passati, ma per chi ha vissuto l’alluvione, quella data non se n’è mai davvero andata: il dolore, l’ansia e la paura riaffiorano con forza, insieme però a una determinazione incrollabile, non si devono più perdere vite, né pezzi di vita.

È questa la voce che si leva dal ’Comitato Unitario Vittime del Fango’, che, con l’avvicinarsi della data simbolo del disastro, rilancia la sua battaglia per la ricostruzione, la sicurezza e la dignità dei cittadini colpiti. "Ricordare per noi non è fermarsi al passato – si legge nella nota a firma della presidente Alessandra Bucchi e di tutto il consiglio direttivo – ma continuare a combattere affinché la nostra terra torni a essere un luogo sicuro in cui vivere". Il Comitato parte denunciando il ritardo nella distribuzione degli indennizzi: ad oggi, solo il 3,5% degli oltre 80.000 romagnoli aventi diritto ha ricevuto risarcimenti per le case, le aziende e le attività danneggiate. "Dopo le prime promesse – accusano – la realtà è quella di famiglie lasciate sole, imprenditori in ginocchio, cittadini sfiduciati".

Altro punto critico: la prevenzione. I ‘piani speciali’ annunciati nel marzo 2024 sono stati rinviati almeno alla fine del 2025, "tempistiche incompatibili con l’urgenza di mettere in sicurezza un territorio già fragile e le cui conseguenze future sono impossibili da prevedere". Nella nota si sottolinea anche come la protezione del territorio debba passare da una gestione accurata dei fiumi, dai reticoli idraulici alla manutenzione ordinaria e straordinaria e si chiedono strumenti di informazione accessibili ed efficaci per la cittadinanza: "Fogne, valvole di non ritorno, sirene nei quartieri già colpiti, avvisi tempestivi: quante volte ancora dovremo ripeterlo?". Nel testo c’è spazio anche per qualche spiraglio positivo: "Dopo aver atteso invano da due anni un tavolo cittadino condiviso, ora finalmente leggiamo che anche il piano di lavoro del nuovo commissario riconosce la funzione dei comitati di cittadini. Un segnale positivo, purché tutte le istituzioni ricordino non solo le date, ma le idee che devono portare al bene comune".

"Alluvione – concludono –, deve cominciare davvero a fare rima con ricostruzione, prevenzione, protezione e collaborazione. Ancora una volta, uniti alla nostra comunità, ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno la responsabilità del territorio perché le imparino a memoria, le considerino un preciso dovere, le realizzino per rispetto delle loro cariche e dei nostri diritti".