Il Forlì sceglie Martini per la panchina Protti s’ispira alla rivelazione Sammaurese

Si ripropone l’accoppiata ds-allenatore che ha chiuso all’8° posto. La società: "Saremo combattivi, è uno che non molla mai"

di Marco Lombardi

Fatto il direttore sportivo, bisognava fare l’allenatore. E il Forlì ha sciolto anche il secondo nodo. Dal cilindro di Cristiano ‘Chicco’ Protti ecco sbucare Marco Martini, reduce da un campionato di tutto rispetto alla guida di quella Sammaurese di cui il neo uomo mercato biancorosso è stato per tre lustri l’indiscusso deus ex machina. Classe ’79, il tecnico nativo di Gradara, comune dell’entroterra pesarese, ma gabiccese d’adozione, succede a Mattia Graffiedi, che ha risolto consensualmente il suo contratto con il club di viale Roma dopo l’harakiri di Crema, capolinea di una stagione compromessa da un girone di ritorno disastroso.

Chi è Marco Martini? Annunciandolo, il Forlì sottolinea "l’idea di gioco combattiva" di "un allenatore che non molla mai": con lui la squadra dovrà mettere in campo "anima e cuore". Ex attaccante brevilineo, svelto di gambe e abile nell’uno contro uno, Martini cresce nel settore giovanile del Padova con cui debutta in serie B il 4 gennaio 1998 contro il Cagliari; e sempre in cadetteria con il biancoscudo a soli 17 anni, segna il suo primo gol tra i professionisti. Nel 1999 passa al Chieti, in C2, inaugurando un lungo peregrinare che lo porterà poi a vestire le maglie di Fano (D), Vis Pesaro (C1) e Sambenedettese (C1). A Frosinone contribuisce alla storica promozione in B siglando la rete decisiva nella finale playoff. L’anno dopo a Pescara segna 8 gol, ma non riesce a evitare retrocessione in C. Torna però in B a Frosinone fino al gennaio 2009 quando sposa la causa della Reggiana in C1. Categoria, questa, che diventerà il suo pane quotidiano (Perugia, Alessandria, Pro Vercelli e Cuneo). Le ultime apparizioni da calciatore professionista sono a Santarcangelo e Cuneo (C2), prima di chiudere, in D, alla Vis Pesaro. Poi s’imbarca per l’avventura nel campionato sammarinese, in cui si aggiudica per due volte il ‘Bombardino d’oro’ quale re dei cannonieri.

Più asciutto, ovviamente, il curriculum del Martini allenatore. L’apprendistato nel 201718 a Rimini, dove fa da secondo a Simone Muccioli prima e Gianluca Righetti poi, vincendo il girone D di serie D. In C resta a svolgere le mansioni di vice allenatore sotto la nuova reggenza di Leo Acori, subentrato al dimissionario Righetti. Nel gennaio 2019, silurato Acori, Martini viene promosso capo allenatore, ma il suo interregno dura solo 12 giornate; quando il Rimini tocca il fondo, viene sostituito da Mario Petrone, che riuscirà a centrare una miracolosa salvezza tramite i playout.

Nel giugno 2019 torna all’Alessandria, questa volta nelle vesti di vice di Cristiano Scazzola, defenestrato il quale assume ad interim la guida dei piemontesi. Affidata la panchina ad Angelo Gregucci, Martini ricopre identico ruolo anche nello staff tecnico dell’ex stopper della Lazio fino al 21 gennaio 2021 quando il patron Di Masi rimuove l’intero staff tecnico nonostante il quarto posto in classifica. Poi la chiamata della Sammaurese.

Nell’annata appena conclusa, il duo Protti-Martini ha chiuso all’ottavo posto. Hanno evitato matematicamente i playout solo nelle ultime giornate, ma a lungo erano stati a ridosso del quinto posto dopo una serie di risultati sorprendenti contro le big: il Carpi è caduto contro la Sammaurese entrambe le volte, mentre in casa ha battuto sia Pistoiese che Giana Erminio poi promossa. Contro il Forlì uno 0-0 e il ko 3-1 al Morgagni. Ma il futuro, per Martini, è adesso.