Il laboratorio Ciclope "Galleria del vento, danni per fortuna non gravi"

Colpita la struttura di Predappio, il prof Talamelli: "L’acqua all’interno ha rovinato alcune pareti e il pavimento". Sopralluogo del rettore.

Il laboratorio Ciclope  "Galleria del vento, danni  per fortuna non gravi"

Il laboratorio Ciclope "Galleria del vento, danni per fortuna non gravi"

di Quinto Cappelli

"Anche il laboratorio Ciclope di Predappio è stato colpito dall’ondata di maltempo". Lo racconta Alessandro Talamelli, ideatore del Centre for International Cooperation in Long Pipe Experiments (Ciclope), importante infrastruttura dell’Università di Bologna, parte integrante del Tecnopolo di Forlì-Cesena e nodo della rete Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna. Aggiunge il professor Talamelli: "L’enorme quantitativo di pioggia caduta sulla Romagna e Predappio ha infatti causato una serie di frane e smottamenti in successione, che hanno prima pressoché distrutto l’uscita di emergenza, poi allagato tutta la zona antistante l’ingresso principale e infine fatto crollare la parete terminale del primo tunnel che ospita la galleria del vento, inondando l’intero laboratorio di detriti e di acqua mista a fango".

È questo lo scenario che i ricercatori dell’Università di Bologna, coadiuvati da infaticabili studenti e dottorandi armati di pale e stivali hanno trovato quando, dopo cinque giorni, sono riusciti ad entrare nel laboratorio. "L’acqua all’interno, penetrando nelle zone semi interrate, – spiega Talamelli – ha causato un innalzamento dell’intera galleria, danneggiando alcune pareti e il pavimento del laboratorio. Lavorando incessantemente sui sistemi di spurgo, i ricercatori e gli studenti, coadiuvati dal personale tecnico dell’Università, sono riusciti a ripristinare tutto il sistema di evacuazione dell’acqua, preservando l’infrastruttura da possibili futuri ulteriori smottamenti".

A quanto ammonteranno i danni? Risponde il professor Gabriele Bellani, docente di aerodinamica dell’Alma Mater: "Per fortuna la Galleria del Vento, infrastruttura di rilevanza internazionale, non sembra aver subito molti danni, anche se una risposta definitiva potrà essere data solo dopo il ripristino del laboratorio". Il professor Matteo Berti, docente di geologia dell’Alma Mater, ha ispezionato visivamente e mediante un drone tutta la dorsale della montagna franata e ha potuto verificare più da vicino le condizioni delle zone franate. Al momento il laboratorio, a causa della frana esterna all’uscita di emergenza, è inagibile. Conclude Bellani: "L’Università si è prontamente attivata e, grazie agli sforzi di tutte le parti coinvolte, i programmi di ricerca e le varie attività di divulgazione potranno riprendere quanto prima". Quest’assicurazione è arrivata anche dal rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, che ieri ha effettuato un sopralluogo alla struttura predappiese, insieme ai suoi collaboratori, ai professori Bellani e Talamelli e ai ricercatori dell’importante Centro di ricerca internazionale.