Dopo il voto favorevole della Camera al decreto carceri, si pone fra le varie questioni dibattute quella delle misure per la lotta al sovraffollamento. La deputata Alice Buonguerrieri, presidente provinciale di Fratelli d’Italia, ha il polso della situazione del nuovo carcere di Forlì, in costruzione da anni nella frazione del Quattro e che dovrebbe andare a sostituire definitivamente la vetusta casa circondariale della rocca di Ravaldino.
Onorevole Buonguerrieri, un anno e mezzo fa il viceministro, Galeazzo Bignami, suo compagno di partito, annunciò lo stanziamento di 27milioni di euro da parte del Ministero dei Trasporti per arrivare al completamento dei lavori, a che punto siamo?
"Finalmente ci siamo".
In che senso?
"Proprio grazie alla grande attenzione del viceministro Galeazzo Bignami e di questo Governo, nonostante i vari provvedimenti giudiziari che si sono susseguiti in questi mesi e che prescindono, naturalmente, dal nostro impegno per il territorio. Le procedure di gara sono comunque andate avanti ed è stato anche ricalcolato l’ammontare del costo dei lavori".
Quanti soldi servono ora?
"Trentanove milioni di euro e, proprio grazie alla volontà di questo Governo, questa è la cifra che è stata stanziata per arrivare alla copertura totale dei lavori che andranno a completare il carcere di Forlì".
Si è appena espresso il Tar in merito all’esposto presentato da una delle ditte che non si erano aggiudicate l’appalto dei lavori. La stessa potrebbe però ricorrere in appello. Che tempi si prevedono per poter dare l’avvio ai lavori?
"Il viceministro e il Ministero dei Trasporti, non solo hanno aggiornato il computo dei lavori da eseguire, ma hanno provveduto a consultare l’avvocatura di stato per poter procedere comunque con l’adempimento dei documenti necessari per dare l’avvio ai lavori".
Questo significa che i lavori potrebbero partire quando? "Le tempistiche prevedono l’avvio dei cantieri per i prossimi mesi, forse entro la fine dell’anno in corso".
Ma non ci potrebbe essere la possibilità che la ditta vinca il ricorso e che blocchi così i lavori?
"Il buon impianto di gara che è stato fatto sembra non dare molte speranze al ricorso, ma per essere sicuri il Mit si è rivolto, appunto, all’avvocatura di stato". Il cronoprogramma dei lavori che tempi di esecuzione prevede?
"Dovrebbero volerci due o tre anni per poter vedere il carcere completamente finito. So che sembrano tempi lunghi, ma l’impegno è stato grande per poter garantire tutte le risorse finanziarie necessarie e fare in modo che i lavori partissero. Si tratta di una grande accelerazione rispetto a quanto sia mai stato fatto prima per poter garantire un carcere nuovo a Forlì".
E’ possibile che sia per la fine del 2027?
"Molto probabile".
Un carcere che andrà a sostituire completamente quello vecchio?
"Finalmente la città di Forlì potrà riappropriarsi della rocca di Ravaldino che verrà destinata ad altro, mentre consegneremo una struttura nuova, più idonea e sicura per gli operatori penitenziari e per i detenuti stessi".