La piscina vuota, l’erba alta, il tronco di uno dei grandi pini abbattuti dall’alluvione ancora steso sul selciato e l’unico suono che si sente è quello, assordante, delle cicale nella calura estiva. Nessun cantiere aperto all’Hotel della Città (nella foto). Eppure i progetti che lo riguardavano, almeno nei piani, avrebbero dovuto essere già a buon punto.
I diritti di superficie dell’ex albergo di corso della Repubblica, di proprietà della fondazione ‘Livio e Maria Garzanti’ sono stati acquisiti dal Comune alla fine del 2022 che ne ha preso in mano la gestione per i prossimi 50 anni a fronte di una spesa di 1,7 milioni.
L’idea era quella di realizzare quello che allora fu definito ‘Collegio superiore’: una sorta di studentato per universitari particolarmente meritevoli. Oltre alle stanze da letto, la struttura avrebbe dovuto essere dotata anche di una piccola foresteria per i docenti. Non solo, infatti negli anni scorsi si ventilò persino l’ipotesi di lasciare alcuni spazi allestiti a vera e propria aula per le lezioni: un modo per contribuire, anche se in piccola parte, alla sete di spazi di un’università che sta crescendo a vista d’occhio.
I lavori che avrebbero dovuto riadattare l’edificio progettato da Gio Ponti, però, sono partiti con il piede sbagliato, infatti il progetto non è rientrato tra quelli finanziati dal Pnrr. Tutto è rimasto, quindi, sospeso, ma la scorsa primavera c’era ancora ottimismo: allora si parlava di un primo stralcio di lavori nella parte dei giardini che avrebbero dovuto essere pronti entro la fine dell’estate del 2023. Ma non se ne fece nulla.
Ma a che punto siamo nel processo che porterà alla nuova vita dell’Hotel della Città? "Stiamo preparando il progetto che poi vorremmo presentare ai bandi ministeriali per l’università – risponde Vittorio Cicognani, assessore al bilancio e ai lavori pubblici –. I rallentamenti sono dovuti essenzialmente al fatto che fino ad ora non ci sono stati bandi adatti. Ora, finalmente, dovrebbe essercene uno nel quale speriamo di rientrare. Se non dovesse essere così lo finanzierà il Comune con fondi propri".
Una spesa, però, che non sarebbe di poco conto: si parla di almeno 3 milioni di euro. A essere coinvolti nel progetto, però, oltre a Comune e Università, c’è anche la Fondazione Cassa dei Risparmi che si è da subito mostrata collaborativa. A pesare sulle tempistiche, poi, c’è stata anche l’alluvione: "In quel periodo avevamo in mente di cominciare a metterci mano – spiega Cicognani –, ma poi sono arrivati problemi molto più urgenti e tutto è finito in pausa. Adesso è ancora presto per parlare di tempistiche perché ci troviamo in una fase troppo precoce del processo, però possiamo dire che le cose stanno andando avanti".