
"Abbiamo perso il municipio e non abbiamo più le scuole e la posta, alcuni negozi hanno chiuso e altre 50 case sono inagibili. L’ultimo colpo è arrivato dalla chiusura delle chiese".
La sindaca di Tredozio, Simona Vietina, ogni giorno allunga il drammatico elenco delle chiusure degli edifici pubblici e privati da parte dei vigili del fuoco che ancora contano i danni del terremoto di lunedì 18 settembre, quando la scossa di magnitudo 4.9 fece scappare tutti dal letto per rovesciarli in strada. Nei giorni scorsi la gente di Tredozio ha scoperto con amarezza e sorpresa il nastro rosso che sbarra l’accesso anche all’ingresso delle due chiese storiche del paese: prima il santuario della Madonna delle Grazie, edificio del XVI secolo, e poi la chiesa parrocchiale di San Michele, la cui origine risale medioevo.
Domenica scorsa ricorreva la festa patronale di San Michele Arcangelo, ma è stata festeggiata all’aperto, nel cortile della chiesa, sotto un tendone da campeggio innalzato in poco tempo dai volontari della parrocchia. Così non solo la messa è stata celebrata lì sotto, ma anche il vescovo di Faenza-Modigliana, Mario Toso, ha amministrato la cresima ad alcuni ragazzi all’aperto. Il complesso parrocchiale di San Michele è abbastanza complesso e variegato, con vari corpi strutturali anche separati. Riassumendo: sono inagibili la chiesa parrocchiale, l’attiguo Circolo Acli e il teatro, mentre resta agibile la canonica (casa del prete). La sindaca Vietina ha dovuto emettere l’ordinanza di inagibilità in seguito al sopralluogo dei vigili del fuoco e alle verifiche dei tecnici regionali. Forse, in base ad ulteriori accertamenti, potrebbero tornare agibili il teatro e il Circolo ricreativo Acli.
Per ora la celebrazione della messa domenicale e altre funzioni si svolgeranno all’aperto sotto il tendone, ma quanto si potrà durare? Risponde la sindaca Vietina: "Con il parroco don Massimo Monti e le autorità ecclesiastiche della Curia bisognerà trovare un accordo per non lasciare il paese senza luogo di culto, ma non sarà facile". Attorno a Tredozio si trovano anche diverse chiese di campagna, una decina fino alla metà del secolo scorso, in gran parte ancora funzionanti, "molti delle quali però messe a dura prova dalle forti scosse dell’ultimo terremoto". Fortemente danneggiata la storica pieve di San Valentino, sull’Appennino fra Tredozio, Modigliana e Rocca San Casciano, risalente al 553, ricostruita almeno tre volte, legata a vari fatti storici della Romagna e della Romagna Toscana, come quelli della Banda del Passatore e del Battaglione partigiano di Silvio Corbari. Danneggiate anche le chiese di Santa Maria in Castello, San Giorgio e Ottignana.