
Tanti eventi organizzati nei suggestivi campi fioriti di San Tomè, Castrocaro e Dovadola. Scozzoli "Sempre un successo, nonostante il fango del 2023 ci abbia fatto perdere piante".
Nei manuali di giardinaggio si dice che, per crescere bene, la lavanda ha bisogno di luce, sole e calore: tutte caratteristiche che non sembrano mancare al nostro territorio, se è vero che, da qualche anno, i campi di Forlì e dintorni si trasformano, in questo periodo, in un vero e proprio angolo di Provenza. Agli osservatori più attenti non sarà sfuggito: la magia della fioritura è iniziata, basta fare pochi passi fuori dal centro o raggiungere le colline per trovarsi davanti a scorci da cartolina. Ecco, allora, qualche spunto per pianificare un tour ‘a tema lavanda’, nei numerosi poderi che – da San Tomè a Castrocaro Terme, fino a Dovadola – propongono iniziative di ogni genere per godersi appieno lo spettacolo.
Se il lavandeto di San Tomè è citato persino da Wikipedia (provare per credere), il merito è senz’altro di Raffaella Scozzoli, apicoltrice e titolare – assieme al padre Giovanni – dell’azienda agricola di famiglia, in via Minarda. Dalle semplici visite guidate dei primi anni, si è passati a un ricco calendario di eventi, destinato a concludersi, quest’anno, il 10 luglio, con il ‘saluto alla lavanda’ e la conseguente potatura delle piante. "Siamo partiti il 9 giugno – spiega : con il bagno di suoni; proseguiremo con classi di yoga, cene fusion, iniziative benefiche, sessioni di meditazione. Sono ormai tante le associazioni che ci chiedono di usare questo spazio: noi ci mettiamo il bello, loro le buone idee". Al di là del programma di eventi, consultabile sui social, l’accesso al campo per una semplice passeggiata è sempre consentito: "abbiamo scelto di non recintare – conferma l’apicoltrice – e il nostro ‘coraggio’ è stato finora ripagato: i visitatori sono molto rispettosi ed educati, non abbiamo mai avuto danni".
I danni che la lavanda non dimentica, invece, sono quelli dovuti all’alluvione del 2023, che ha interessato anche il campo degli Scozzoli. "Le piante hanno sofferto l’asfissia radicale e gli effetti si vedono anche a distanza di due anni – racconta –. Abbiamo dovuto tagliare subito 8 file, ma ci siamo resi conto che, nell’area più colpita, le piante, giorno dopo giorno, continuano a morire. Valuteremo se investire in un nuovo impianto: nel frattempo, ci godiamo la bellezza che queste piante continuano, imperterrite, a regalarci, pur avendo tanto sofferto".
Anche il lavandeto dell’agriturismo ‘Il casale’ (in via Bagnolo, a Castrocaro Terme) – 7mila piante di lavanda officinale, su un’estensione di mezzo ettaro – è stato toccato, nel 2023, da una delle tante frane che, all’indomani dell’alluvione, hanno sconvolto il paesaggio romagnolo. "Abbiamo perso alcune piante – dichiara la titolare, Denise Dibattista – ma la lavanda riesce sempre a stupire: nel 2023 ha continuato a fiorire anche nel campo franato". Gli eventi organizzati dal ‘Casale’ offrono la possibilità, a chi lo desidera, di pernottare in una delle 4 camere della struttura, per un weekend di relax tra la mini-piscina idromassaggio, con acqua aromatizzata alla lavanda, passeggiate guidate e laboratori di distillazione dell’olio essenziale.
La new entry nella ‘Provenza forlivese’ si chiama ‘Natura Elisiria’ ed è un’azienda agricola biologica di Dovadola (la località è Podere Campiano), di proprietà dei coniugi Marco e Lara Giammarchi. È Lara a innamorarsi della lavanda e a piantarla nel 2021, dopo aver frequentato corsi sull’apicoltura e sulle coltivazioni ‘amiche’ delle api. "Ho cominciato a piantarle in diverse varietà, ne ho anche una bianca – dice –. Quest’anno, le piante hanno raggiunto l’altezza giusta per essere ammirate e fotografate: sono pronte, insomma, per il loro debutto in società". Gli eventi ideati da Lara per il mese di giugno non sono solo un modo per far conoscere la lavanda e le sue proprietà, ma anche per valorizzare una valle rimasta troppo spesso, a suo parere, ai margini del racconto del territorio. "La zona di Rocca San Casciano e Dovadola non gode della visibilità che hanno altre zone, ma le nostre colline sono ugualmente affascinanti".