Forlì, 8 luglio 2019 - Il camion spezzato, ribaltato, la sua auto (una Fiat Punto) distrutta. L’impatto è avvenuto venerdì mattina alle 10.15 lungo la tangenziale, nel tratto tra via Monda e San Martino in Strada. E non ha lasciato speranza a Enrico Garroni, 34 anni: estratto dalle lamiere dai vigili del fuoco in gravissime condizioni, era stato subito portato in elicottero al Bufalini di Cesena, dove era ricoverato in Rianimazione. Ma non ce l’ha fatta ed è morto dopo poche ore. Un incidente tremendo che aveva costretto a chiudere la strada per qualche ora. Venerdì mattina Enrico stava procedendo in direzione A14: in quell’estrema propaggine della tangenziale, per chi proviene dalla parte sud della città non c’è la corsia spartitraffico.
Forlì era la città di Enrico soltanto da pochi mesi. Era nato a Faenza nel 1984, era cresciuto però nella frazione ravennate di San Michele e poi aveva vissuto a Russi. Lì, nel paese delle campagne ravennati, restano gli affetti più cari. A cominciare dai due figli, un maschio di 11 anni e una bimba di 4 con i quali aveva un legame speciale. Aveva un fratello e una sorella (gemella). Con la madre Catia aveva lavorato alla ‘Casa del Trattore’ su via Faentina a Ravenna, un’azienda specializzata con un grande magazzino dove si trovano ricambi per macchine agricole.
Enrico amava lo sport: tifoso della squadra di calcio del Milan, aveva giocato a pallone da ragazzino nel Russi e conosceva il principale talento locale, Mirko Valdifiori, un paio d’anni più giovane di lui, attualmente in serie A alla Spal dopo aver vestito anche le maglie di Empoli, Napoli e Torino. Negli ultimi anni Enrico si era appassionato al padel, una disciplina derivata dal tennis e simile ai racchettoni. Il club i-Padel di via Berretti a Ravenna ha voluto ricordarlo così sulla propria pagina Facebook: «Ha saputo dal primo giorno farsi amare e apprezzare per il suo sorriso e la sua disponibilità, per il rispetto dentro e fuori dal campo... Ci si ritrova sui campi come compagni, come amici, e si crea qualcosa di magico che in qualche modo ci lega...».
La morte di Enrico è ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria: i rilievi sono stati eseguiti dalla polizia municipale. Si attende ancora dalla procura il nulla osta che permetta di celebrare il funerale.