Nei primi giorni di aprile si è svolta una nuova giornata di sciopero dei 120 lavoratori del call center Ingo di Forlì, con un presidio sotto la Prefettura.
"Le maestranze protestano per la decisione della ditta di introdurre, al posto del precedente contratto collettivo di categoria, – interviene Federico Morgagni, consigliere comunale del Partito democratico – un nuovo contratto sottoscritto a livello nazionale da un’associazione imprenditoriale separatasi da Confindustria e dal solo sindacato autonomo Cisal, non riconosciuto dai sindacati confederali. I dipendenti denunciano come la nuova situazione comporti un peggioramento delle condizioni economiche e normative. Durante lo scorso Consiglio comunale – prosegue – siamo tornati a sollecitare il Comune ad attivarsi per una positiva conclusione della vicenda, chiedendo che si convochi, d’intesa con la Prefettura, un tavolo con tutte le parti in causa, per trovare una soluzione condivisa e rispettosa dei diritti dei lavoratori".
Morgagni sottolinea come la "vertenza rischi di creare nel territorio un precedente preoccupante di scavalcamento delle organizzazioni più rappresentative, sia datoriali che sindacali, aprendo così la strada a un’ulteriore frammentazione del mondo del lavoro e alla delegittimazione del sistema della rappresentanza".
g. b.