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Ior, il messaggio di Sara: "Così non ci si sente soli"

Raccolti alla ‘charity dinner’ 35mila euro per ristrutturare il reparto di Chirurgia e Terapie oncologiche dell’ospedale. La testimonianza dell’artista Liverani.

Ior, il messaggio di Sara: "Così non ci si sente soli"

Raccolti alla ‘charity dinner’ 35mila euro per ristrutturare il reparto di Chirurgia e Terapie oncologiche dell’ospedale. La testimonianza dell’artista Liverani.

Un Auditorium San Giacomo gremito in ogni ordine di posto ha celebrato il successo della solidarietà romagnola verso i pazienti oncologici. Il ‘Charity Dinner Ior’, giovedì sera, ha visto la partecipazione di 220 persone che, con le loro donazioni, hanno contribuito a raccogliere circa 35mila euro. L’intero incasso sarà destinato ai lavori di ristrutturazione del reparto di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate dell’ospedale ‘Morgagni-Pierantoni, diretto dal professor Giorgio Ercolani.

"La splendida cornice di questa serata – spiega Luca Panzavolta, presidente dello Ior – è coerente col suo obiettivo: rendere il reparto più accogliente perché anche la bellezza in qualche modo cura". Panzavolta ha poi ricordato l’impegno dello Ior nei confronti del servizio sanitario e l’entusiasmo della comunità romagnola: "Siamo strenui sostenitori della sanità pubblica. È una missione che portiamo avanti da anni grazie all’aiuto di tante persone". Il direttore Giorgio Ercolani ha parlato del ruolo cruciale dell’umanizzazione dei luoghi di cura: "Non basta offrire interventi meno invasivi, è fondamentale anche avere ambienti che parlino di accoglienza. Creare presupposti per un’alleanza tra medico e paziente è essenziale, soprattutto quando le cure sono pesanti".

Momento emozionante è stata la testimonianza di Sara Liverani, artista forlivese di 39 anni conosciuta come ‘Lady Sara’ e paziente oncologica. "Non mi aspettavo un reparto così bello: vedere cieli azzurri, quadri alle pareti, ascoltare musica in filodiffusione è stato come essere trasportati in un mondo che non ti faceva sentire malato, ma una persona ancora capace di vivere momenti di felicità".

Sara ha continuato sottolineando quanto sia importante prendersi cura anche del benessere psicofisico di chi attraversa questa difficile esperienza: "Ho capito che non si tratta solo di guarire il corpo. La mente, il cuore, le emozioni hanno un ruolo enorme: sentirsi ascoltati e rispettati come esseri umani fa la differenza. In un ambiente così – continua l’artista forlivese – anche il dolore sembra meno insopportabile". La sua testimonianza è stata un messaggio di forza e speranza: "Io non mi sono mai sentita sola. Ogni volta che provavo timore o mi sentivo persa, c’era sempre qualcuno pronto a rassicurarmi". Liverani ha anche messo in vendita alcune sue opere per contribuire alla raccolta fondi.