VALENTINA PAIANO
Cronaca

Irst, Luca Zambianchi presidente. Sì all’ex guida della ‘Zangheri’. Nel consiglio anche Paolo Lucchi

Domani l’assemblea che rinnoverà l’istituto di Meldola dopo il caso delle difficoltà economiche. Intesa sull’uomo della Fondazione Carisp. Lo Ior porta in cda il presidente di Legacoop Romagna.

Domani l’assemblea che rinnoverà l’istituto di Meldola dopo il caso delle difficoltà economiche. Intesa sull’uomo della Fondazione Carisp. Lo Ior porta in cda il presidente di Legacoop Romagna.

Domani l’assemblea che rinnoverà l’istituto di Meldola dopo il caso delle difficoltà economiche. Intesa sull’uomo della Fondazione Carisp. Lo Ior porta in cda il presidente di Legacoop Romagna.

La presidenza dell’Irst di Meldola passa a Luca Zambianchi, che succede a Fabrizio Miserocchi. Il nome sarà formalizzato nell’assemblea di domani ed è arrivato dopo un lungo confronto tra i soci e chiude una fase di transizione segnata dalle difficoltà economiche, date soprattutto dalla mancanza di copertura delle prestazioni rivolte ai residenti romagnoli, che non rientrano nell’accordo di fornitura con l’Ausl Romagna. Zambianchi, medico oculista, è stato membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e fino a pochi mesi fa guidava Civitas, il braccio operativo dell’ex Monte di Pietà per la cultura. In passato ha guidato la casa di riposo Pietro Zangheri durante i difficili anni del Covid.

Figura solida e ben radicata nel tessuto sociale del territorio, Zambianchi assume la presidenza in un momento decisivo per il futuro dell’istituto meldolese, unica struttura in Romagna ad avere la qualifica di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs). Nel corso delle valutazioni fatte erano stati presi in considerazione anche profili alternativi: tra questi, Monica Fantini, presidente della cooperativa Conscoop e ideatrice del Festival del Buon Vivere, già componente del consiglio direttivo dell’Irst dal 2014 al 2017. Tra le prime ipotesi, anche quella di affidare l’incarico all’ex ministra dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, poi sfumata perché destinata a incarichi accademici.

L’accordo su Zambianchi emerge alla vigilia del consiglio direttivo convocato per domani, che darà ufficialmente il via alla nuova fase di riorganizzazione. Tra i primi atti ci sarà il passaggio di testimone alla direzione generale: dal 15 luglio (all’inizio previsto per inizio mese, poi leggermente posticipato) sarà infatti Cristina Marchesi a subentrare a Lorenzo Maffioli, destinato a lasciare l’incarico. La manager fino a gennaio guidava l’Ausl di Reggio Emilia e ora è in pensione. Di pari passo, si ridisegna anche la presenza dell’Istituto Oncologico Romagnolo (Ior) all’interno dell’Irst. Paolo Lucchi, attuale presidente di Legacoop Romagna ed ex sindaco di Cesena, entra a far parte del consiglio direttivo dell’associazione, che detiene oltre il 12% delle quote della compagine privata dell’ospedale meldolese, nell’organo di amministrazione dell’Irst. Resta invece ancora in sospeso la posizione del direttore scientifico Nicola Normanno, in carica dal 2023 e sostenuto da alcuni per garantire continuità e mantenere la qualifica di Irccs. Se da un lato Normanno non è coinvolto nelle tensioni legate alla gestione amministrativa e ai conti dell’Istituto, dall’altro l’Università di Bologna, che è socia dell’Irst, spinge per un cambio di rotta anche sul fronte scientifico. Si tratta di un passaggio complesso, dato che la nomina di Normanno è stata frutto di un concorso pubblico a cui ha partecipato anche il Ministero della Salute.