Grande afflusso di pubblico – circa 500 persone – per la visita del sindaco di Ravenna a Forlì, alla Festa dell’unità di Borgo Sisa. Terra di confine tra i due capoluoghi romagnoli che da 45 anni organizza una delle Feste più partecipate. Nessun campanilismo quindi ha fermato coloro che hanno voluto ascoltare il candidato del Pd alla corsa per la Regione. Michele de Pascale non si è negato, salutando volontari e militanti: saluti, abbracci, strette di mano e tanti sorrisi.
Il primo ringraziamento è stato per i suoi concittadini, i ravennati, "di cui sono stato orgogliosamente sindaco per 8 anni. Ho ricevuto molto più di quello che ho dato". Lo sguardo si è rivolto poi subito alla prossima competizione di autunno. "La sfida più bella e importante – ha esordito – perché non c’è istituzione così potente per cambiare la vita delle persone come l’Emilia-Romagna, quel luogo dove se hai un’idea non sei mai solo: hai migliaia di persone che si attivano perché quella tua idea si realizzi. È stato così con gli asili, con la sanità pubblica, con la pandemia".
Le priorità sono chiare: difesa della sanità pubblica. "È la migliore, ma mai mi sentirete dire a una persona che passa 12 ore al Pronto soccorso che da altre parti è peggio. Lavoreremo ogni giorno, ogni ora, perché quelle 12 ore diventino 11, poi 10. Per migliorare ogni singolo servizio". Accusando poi il governo Meloni di attaccare al cuore il sistema sanitario pubblico. "Forse anche noi quando siamo stati al governo – ha riconosciuto De Pascale – non abbiamo dato alla sanità la giusta attenzione, ma questo Governo ha decisamente iniziato a scavare".
Il tema dell’alluvione ha poi chiuso l’intervento del candidato romagnolo. "La difesa del territorio, per chi ha vissuto le esondazioni dello scorso anno, è una cosa che ti toglie il sonno. A dicembre probabilmente la struttura commissariale se ne andrà lasciandoci la patata bollente. Non ci risparmieremo, in modo che nessuno venga lasciato solo e tutti possano ancora sentirsi sicuri a casa loro".
La sua domenica era iniziata nel pomeriggio con la partecipazione al Gay Pride a Rimini. "Il nostro è ancora uno dei Paesi al mondo in cui la libertà delle persone è più sotto minaccia. Per noi è una questione di identità l’essere sempre dalla parte di chi ha un diritto in meno", "come dice la Costituzione". Accuse a "una destra che cavalca odio e pregiudizi".
Matteo Bondi