La macchina della solidarietà Si raccolgono cibi e vestiti Poi la consegna in gommone

Al Campostrino pasti e prodotti per l’igiene: sono gli scout a preparare i pacchi. I vigili del fuoco raggiungono poi le case ancora circondate dall’acqua.

La macchina della solidarietà  Si raccolgono cibi e vestiti  Poi la consegna in gommone

La macchina della solidarietà Si raccolgono cibi e vestiti Poi la consegna in gommone

Le acque si stanno lentamente ritirando, lasciando dietro di sé campi in rovina, case vuote e tonnellate di fango. Soprattutto restano gli sfollati che, anzi, continuano a crescere di numero, al punto che si è resa necessaria l’istituzione di un nuovo punto di accoglienza che è stato ricavato al pattinodromo di via Ribolle, dove possono essere ospitate fino a 200 persone. Contestualmente nella giornata di ieri sono cominciate le operazioni per consegnare cibo alle persone isolate. Sono circa mille i volontari – semplici cittadini o associazioni organizzate – che hanno dato disponibilità al Comune.

Le situazioni alle quali far fronte sono diverse: in alcuni casi si parla di famiglie impossibilitate a lasciare i piani alti perché le loro abitazioni sono ancora invase dalle acque. Nel primo caso a consegnare il cibo sono i vigili del fuoco a bordo dei gommoni. A occuparsi dello smistamento del cibo, in queste ore, sono gli scout nel punto di raccolta del Campostrino in via Giacomo Della Torre. Qui sono già arrivate ingenti donazioni da Conad, ma anche da altre realtà e da privati cittadini (dalle 8 alle 13, dalle 14 alle 19). Gli accorgimenti che il Comune chiede di tenere, però, sono diversi: si raccoglie unicamente cibo (a occuparsi di altro materiale utile è la Croce Rossa, in altra sede), e sono richiesti tonno, carne in scatola, legumi, cibi pronti in scatola (che non necessitino di essere scaldati), frutta secca, barrette energetiche, cioccolata, pane confezionato, fette biscottate, cracker, biscotti, acqua, succhi di frutta, frutta fresca (mele, banane), miele, marmellata, omogeneizzati, merendine, latte a lunga conservazione. Non è possibile portare cibo da cucinare perché in molti casi le famiglie non hanno a disposizione i fornelli. No a torte o altri cibi cucinati perché il trasporto sarebbe impossibile. Si raccolgono qui anche prodotti per l’igiene personale: spazzolini, dentifricio, sapone liquido, sapone per l’igiene intima, assorbenti, pannolini per bambini e pannoloni.

Nei punti di accoglienza – quindi alla Fiera di Forlì, al Ginnasio sportivo, al pattinodromo e in via Angeloni – il Comune e le farmacie hanno organizzato un servizio di assistenza farmacologica e sanitaria.

Non mancano gli aiuti alimentari riservati agli sfollati, come quello offerto dal forno ‘La Ca’ de Pan’, in via Ca’ Rossa, che ha messo a disposizione pane, pizza e brioches. Nel frattempo si moltiplicano anche gli appelli alle aziende affinché mettano a disposizione gratuitamente elettrodomestici, cucine e mobili a chi, ora, dovrà ricostruire da zero la propria casa (come chiede il comitato di quartiere San Benedetto). C’è bisogno di aiuto anche a favore della Caritas che sta impegnando queste ore per ripulire dal fango il seminario e, soprattutto, l’Emporio della Solidarietà in via Lunga: il supermercato sociale dove le famiglie bisognose si recano a far spesa. Il negozio è stato invaso dalle acque e ora è richiesto l’impegno dei volontari ai quali si raccomanda di arrivare muniti di stivali alti perché la sede non è raggiungibile in auto, ma è necessario percorrere un tratto a piedi.

Le associazioni forlivesi, nel frattempo, si sono divise in gruppi, pensando a pulire ciascuna una zona della città, come, ad esempio, Azione Cattolica che ieri si è dedicata a via Gorizia. I volontari dell’associazione ‘La piccola tana’ aiutano i conigli del parco urbano che sono riusciti a sopravvivere all’allagamento: i superstiti si sono radunati nell’area sopraelevata accanto alla piadineria e l’invito ai forlivesi è quello di portare loro verdure o fieno (no pane e farinacei).