
I promotori dell’iniziativa di recupero dell’opera d’arte (Frasca)
La pala d’altare ’Crocifissione con Santi’, opera cinquecentesca del pittore forlivese Francesco Menzocchi (1502-1574), collocata nella quarta cappella a destra della chiesa di San Biagio di Forlì, sarà restaurata e valorizzata grazie ad un progetto promosso dal Lions club Giovanni dè Medici. La tavola è tra le poche testimonianze artistiche salvatesi dalla distruzione dell’antica chiesa a seguito del bombardamento del 10 dicembre 1944.
"Francesco Menzocchi – afferma Enzo Cortesi, presidente del sodalizio forlivese – è uno dei cittadini illustri dimenticati e ci impegneremo per raccogliere finanziamenti per recuperare soprattutto la parte del dipinto che versa in cattive condizioni". L’opera è del 1552, periodo in cui il pittore, che ebbe anche importanti commesse a Roma, nel Santuario di Loreto nelle Marche e a Venezia, lavorò spesso in città, dipingendo numerose pale per le chiese di San Mercuriale, la SS. Trinità, San Pellegrino, San Francesco Grande (andata distrutta) e gli affreschi della Sala delle Ninfe del Palazzo comunale. "Con questa iniziativa – spiega don Antonino Nicotra, parroco di San Biagio – intendiamo restituire la sua piena bellezza all’opera, punta di diamante del complesso, con tanti forlivesi e pellegrini che nei secoli si sono soffermati ad ammirarla: speriamo che possono farlo ancora in un prossimo futuro". "Abbiamo in programma – ricordano Paolo Poponessi, Luciana Prati e Fabrizio Ragni, coordinatori del progetto – una serie di iniziative, al via nel mese di settembre, per valorizzare la ’Crocifissione’. Partiremo con una pubblicazione dedicata, risultato delle attività di ricerca, per poi proseguire con visite guidate alla chiesa di San Biagio e ai luoghi in cui il pittore Menzocchi lavorò in città alla scoperta delle sue opere".
La storica dell’arte Serena Togni sta invece ricostruendo le vicissitudini che il dipinto ha affrontato dopo il bombardamento, alla ricerca di documenti interessanti, ma anche il quadro storico che recuperi la figura dell’autore e la sua famiglia di appartenenza, vera fucina di artisti nella Forlì del XVI secolo.
"Vogliamo celebrare un grande pittore forlivese – afferma il vicesindaco Vincenzo Bongiorno –, riscoprendo una pala d’altare di pregio in una chiesa di San Biagio che è un vero e proprio scrigno d’arte, pieno di bellezze e tesori. Si tratta di un ulteriore e importante tassello all’interno del nostro impegno per la candidatura di Forlì-Cesena a capitale italiana della cultura 2028".
Gianni Bonali