La pioggia fa strage di alveari Azienda Scozzoli in perdita "Abbiamo bisogno del sole"

Persi anche gli impollinatori a Godo, Russi e Coccolia e in collina salve solo 5 cassette. I proprietari: "Chiediamo ai consumatori di acquistare prodotti delle nostre terre". .

La pioggia fa strage di alveari  Azienda Scozzoli in perdita   "Abbiamo bisogno del sole"

La pioggia fa strage di alveari Azienda Scozzoli in perdita "Abbiamo bisogno del sole"

di Oscar Bandini

Le immagini dell’alluvione che ha colpito l’azienda Scozzoli in via Minarda a Forlì parlano da sole. La nota azienda agricola di Scozzoli Giovanni che produce mieli ed altri prodotti delle api di S. Tomè è stata colpita duramente e molte degli alveari, ben 125 (su circa 800) sono andati distrutti. "Un doppio danno il nostro ci dicono gli Scozzoli – in quanto oltre alla perdita diretta degli alveari abbiamo perso anche gli impollinatori che avevamo posizionato a Godo, Russi, Coccolia. Inoltre siamo riusciti a raggiungere e controllare solo alcune postazioni con fatica. Abbiamo trovate le api stremate, infangate, denutrite, affamate. Un colpo al cuore vedendole ancora lì attorno alle cassette scoperchiate, capovolte in mezzo al fango. Anche negli alveari posizionati in collina (Dovadola, S. Agostino, Predappio e Trivella) abbiamo fatto tanta fatica e rischiato di persona vista la situazione delle frane e dei torrenti gonfi d’acqua a raggiungere le cassette. Ne abbiamo trovate 5 su 30 e subito le abbiamo nutrite. Ma la loro forza e la loro voglia di vivere è più forte che mai. Hanno resistito dall’alluvione e sono pronte a risollevarsi e a lavorare più forti di prima".

"Speriamo smetta di piovere e che arrivi il sole – continua –. Abbiamo bisogno noi uomini e le stesse api di tanto sole per ripartire. Ora è il momento della fioritura del tiglio, ma se continua a piovere saranno guai in quanto il fiore della pianta è delicato e dopo l’acacia rischiamo di perdere anche questa fioritura visto che l’erba medica, il coriandolo e le carote sono coperte da uno strato di fango". Gli Scozzoli, come tutti gli agricoltori della Romagna e del forlivese hanno subito danni enormi, ancora difficilmente calcolabili ma il messaggio che lanciano alle istituzioni e ai consumatori è chiaro.

"Noi romagnoli siamo tosti e difficilmente ci abbattiamo, ma non possiamo fare tutto da noi. Servono risorse immediate, subito. La paura è che si spengano i riflettori su questa tragedia o che ci si culli nell’illusione che possiamo fare tutto da soli. Sarebbe una beffa. Perché il futuro non ci faccia paura, Governo, Regione e tutte le altre istituzioni devono fare la loro parte quotidianamente ed indicarci la strada". "Ci rivolgiamo anche ai consumatori – aggiungono –. Comprate prodotti della Romagna per dare una mano agli agricoltori, agli allevatori e agli artigiani. Guardate bene le etichette e comprate miele delle nostre parti anche se la produzione sarà minore. Questa è la vera solidarietà per noi produttori. Da parte nostra il 19 giugno ripartiremo con le iniziative improntate sul relax nei campi di lavanda".

Anche il presidente dei 355 soci del Consorzio Apicoltori di Forlì Cesena Rimini aderente alla Confcooperative Pietro Miliffi ci conferma le difficoltà del momento. "In pianura abbiamo perso 1.500 alveari – precisa – mentre in collina non riusciamo ancora a quantificare il danno in quanto molte località non sono ancora raggiungibili a causa delle frane. Dopo le crisi derivate dalla siccità questa situazione dà un duro colpo al settore, ma i nostri soci sono talmente appassionati e laboriosi come le api che anche questa volta ci risolleveremo".