La rimozione?. Campagna elettorale a spesa dei deboli

La destra di Forlì spende 250mila euro per demolire la pensilina, suscitando critiche per le priorità dell'amministrazione Zattini e il mancato sostegno alle emergenze reali della città.

Dopo i 5,87 milioni di euro spesi dal Comune per 102 posti auto al parcheggio della galleria Vittoria, e i 3 milioni per smantellare il museo di Palazzo Romagnoli, la destra di Forlì spende altri 250mila euro per demolire la pensilina. Questo dà una idea delle priorità dell’amministrazione Zattini, che invece di investire sul recupero totale dell’edilizia pubblica per rispondere alla carenza di alloggi e dare maggiore sostegno alla ricostruzione post alluvione, investe in una operazione inutile e controproducente. Basti pensare, per fare un confronto sui numeri, che per le cucine degli alluvionati sono stati investiti solo 77mila euro. Se è vero che la pensilina oscura la visibilità di San Mercuriale da via delle Torri, sostituirla con un palco stabile per mesi non migliorerebbe di certo la situazione, con le sue strutture in elevazione per luci, effetti speciali, fondali e quinte. Inoltre, non essendo trasparenti, queste strutture limiteranno ancora di più la vista dell’abbazia e quella dell’edificio delle Poste. Che dire poi della fretta di rimuoverla senza sapere con precisione dove collocarla, con ipotesi che le fanno fare il tour della città, a volte in viale Corridoni e a volte in viale Salinatore? Questa fretta, in un periodo di emergenza post alluvione, sembra piuttosto un tentativo di fare campagna elettorale sulla pelle dell’utenza più debole, che usa maggiormente i mezzi pubblici. Invece di incentivare la mobilità sostenibile si vuole penalizzarne gli utenti? Non vorremmo ci fosse un non detto in questa operazione: non è che invece della storicità e dell’equilibrio architettonico della piazza, a infastidire sia la presenza sotto quella struttura di tante persone di etnie diverse? Non abbiamo dimenticato la rimozione ’per decoro’ delle fontanelle di acqua potabile del centro storico della nostra città, come quella che era in Corso Garibaldi, con buona pace della transizione ecologica.

Alessandro Ronchi

e Cristina Mengozzi,

Alleanza Verdi

e Sinistra Forlì