di Sofia Nardi
Rimboccarsi le maniche e ricominciare. Non è rimasto altro da fare a Riccardo Fioretti, titolare – insieme alla socia Gloria Fabbrini – della palestra Life Project di via Padulli, posizionata proprio in una delle vie più devastate dalla piena del Montone, a pochi civici di distanza dalla casa dove sono annegati i coniugi Franco e Adriana e non distante da via Asiago, dove è andato completamente distrutto l’archivio generale del Comune.
Dopo mesi di lavoro ("Nelle ultime settimane non smettevamo mai, nemmeno di notte"), per la palestra è arrivato il momento di una nuova ripartenza: domenica scorsa c’è stata la festa inaugurale e ora le sale stanno cominciando di nuovo a riempirsi. "Abbiamo davvero perso tutto – spiega Riccardo –. L’acqua è arrivata a un metro e dieci di altezza e ha lasciato dietro di sé oltre trenta centimetri di fango. Quando sono venuto a vedere i danni, il giorno dopo l’alluvione, ho trovato bilancieri pesantissimi scaraventati dall’altro capo della palestra dalla forza della piena. Non è rimasto nulla: sono state devastate le pareti in cartongesso, i pavimenti, tutti i macchinari…".
I volontari e la Protezione civile hanno aiutato nei primi giorni di lavoro: "Sono stati preziosissimi: in palestra sono venuti ad aiutare anche tanti clienti storici, oltre agli istruttori e a tante altre persone che non ci conoscevano, mosse dalla voglia di dare una mano. Poi, però, i riflettori si sono un po’ spenti e ci è dispiaciuto vedere che anche le istituzioni si sono allontanate dalle nostre necessità. Ultimamente ci siamo davvero dovuti arrangiare".
Anche gli aiuti economici tardano ad arrivare: "Ci promettono che qualcosa arriverà – continua Fioretti –, però per ora non abbiamo visto nulla. Parliamo di una spesa di circa 270mila euro che stiamo sostenendo da soli". Prima dell’alluvione che ha cambiato ogni equilibrio e ogni priorità, Life project stava per sdoppiarsi: "Eravamo quasi pronti per aprire una nuova sede al Ronco. Ora tutto è sospeso, almeno per il momento, perché tutte le energie le abbiamo volute investire qui alla sede della Cava dove siamo dovuti ripartire da zero".
Dall’inaugurazione sono cominciati a tornare anche i clienti: "Sono stati molto contenti e ci hanno dimostrato tanto affetto. Ad ogni modo noi rimarremo aperti anche nel cuore dell’estate". La palestra, insomma, è già attiva a pieno regime, anche se si sta procedendo con gli ultimi lavori, ma sorge in una via che versa ancora in una situazione critica: "Noi ci siamo rialzati – va avanti Riccardo –, ma la strada è in difficoltà. Sono in tanti ancora a combattere con fango secco e polvere. Le fogne sono ancora in una situazione di sofferenza e hanno dato segni di cedimento anche un paio di settimane fa, quando ci sono stati alcuni temporali. Per noi è molto importante essere ripartiti, ma non vogliamo essere dimenticati".